Una realtà nata 20 anni fa a Gerusalemme
ROVERETO. Il Cenacolo missionario comboniano nasce dall’incontro tra due persone (suor Ester Abbattista e Rosangela Passera)e soprattutto dall’incontro di due esperienze diverse: da una parte l’impegn...
ROVERETO. Il Cenacolo missionario comboniano nasce dall’incontro tra due persone (suor Ester Abbattista e Rosangela Passera)e soprattutto dall’incontro di due esperienze diverse: da una parte l’impegno sociale, quello di Rosangela nella suo opera missionaria in Africa, e dall’altra la sfida della “Parola” (legata agli studi biblici di suor Ester), la dimensione verticale che rischia di essere offuscata proprio dalla necessità di soddisfare i bisogni primari. Suor Ester e suor Rosangela si sono conosciute vent’anni fa a Gerusalemme: da questo incontro è nato il Cenacolo missionario comboniano.
Il “cenacolo” vuol far riferimento alle radici della fede cristiana nella prima chiesa di Gerusalemme. Il termine “missionario” prende spunto dal Vangelo di Luca sull’azione missionaria che parte da Gerusalemme: «Qualsiasi altra chiesa, compresa quella di Roma, è una chiesa “inculturata”, in quanto nata da un’altra cultura”. Il riferimento a Comboni è legato al suo primo viaggio a Gerusalemenne e alla capacità di leggere la realtà nella pienezza della Parola - spiega suor Ester - riuscendo a capovolgere i valori mondani del tempo in cui Comboni visse. La «nigrizia», all’epoca ritenuta un’umanità senz’anima, per Comboni divenne la “perla nera”.
La nascita del Cenacolo missionario comboniano è stata formalizzata nel 1998 ed ha ottenuto il riconoscimento ufficiale della Santa Sede dieci anni più tardi, nel 2008.
(g.f.p.)
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