Storie di agricoltori

Chiara Dallago, le piante officinali e il b&b nella sua val di Rabbi

Laurea in biotecnologie, 37 anni, ha scelto di restare in valle con il compagno e i due figli: «Voglio insegnare loro l’amore per il territorio e la convivenza senza supremazia con la natura»


Carlo Bridi


RABBI. Nella bella valle di Rabbi è stata costituita ex novo un’azienda agricola

particolare, lo ha fatto una donna di 37 anni, Chiara Dallago - mamma di due bambini, laurea in biotecnologie agrarie e in biotecnologie per l’alimentazione - di cui oggi raccontiamo la storia. Si tratta di una donna che con grande coraggio e determinazione partendo dal nulla si è messa a coltivare erbe officinali. 

«Non ho chiesto il premio d’insediamento, perché non volevo avere vincoli nella fase iniziale dell’attività di partenza delle diverse attività e nell’integrare quella esistente: l’apicoltura di proprietà di mio suocero», spiega Chiara.

«L’organizzazione dell’azienda di 5000 metri è molto concentrata su due settori: la coltivazione di piante officinali principalmente, su una superficie di 2000 metri quadrati, nello stesso appezzamento dove mio suocero ha numerose arnie, così le api trovano una varietà di polline delle fioriture delle molte erbe officinali che coltivo. Sono state introdotte le piante officinali adatte alla coltivazione in montagna come menta, melissa, calendula, fiordaliso, ma anche lavanda, diverse piante aromatiche e un po’ di piccoli frutti come ribes nero, aronia e lampone. Molte piante le raccolgo invece spontanee grazie alla ricchezza che offre il territorio».

Perché una scelta così impegnativa a quasi 1000 metri di quota? «La prospettiva di lavoratrice dipendente non faceva per me, sicuramente le ore di lavoro in questo settore sono anche di più, ma anche le soddisfazioni che grazie ad una ingegnosa organizzazione delle varie fasi della produzione sono riuscita a ritagliarmi. Sono ormai quasi nove anni che ho cominciato come titolare d’azienda, aprendo da subito una  partita Iva».

Fra i progetti futuri Chiara Dallago vede l’ingrandimento dell’azienda passando anche alla trasformazione almeno parziale dei suoi prodotti, producendo olii essenziali, ma anche provare ad introdurre nuove colture adatte alla nostra altitudine ed ai condizionamenti imposti dal clima.

Alla classica domanda se c’è un sogno nel cassetto ci dà una risposta ermetica, che soddisfa la nostra curiosità: «I miei sogni nel cassetto sono ancora tanti ma li tengo al sicuro ben chiusi nel cassetto».

Dopo nove anni dalla scelta coraggiosa è pentita? «No, anche se non sempre c’è l’energia per seguire tutti i lavori necessari ma da buona montanara appassionata del suo lavoro, ho imparato a tenere duro».

Lei ha una cultura che la porta a capire quanto sia importante il nostro comportamento in funzione dell’ambiente, pertanto quali sono i suoi rapporti con l’ambiente? «Cerco di svolgere le mie attività arrecando il minore impatto possibile, ma non solo nel lavoro ma anche nelle scelte della vita quotidiana». Mai pensato al biologico? «Certo, sono stata certificata biologica fino a due anni fa ma non ho più il marchio bio per il costo e la quantità di burocrazia che ogni anno dovevo compilare. Sulle mie colture non viene dato nessun tipo di prodotto chimico, al massimo macerati e derivati da piante che io raccolgo o coltivo; sono inoltre in un’area dove non c’è nessun’altra coltivazione e nemmeno traffico quindi non mi serve il marchio, anche perché vendo principalmente io personalmente i miei prodotti e ho modo di farlo sapere ai clienti, ai quali spiego nei dettagli come svolgo il mio lavoro e quindi do tutte le garanzie del caso».

Dove conferisce il prodotto? «Principalmente vendo direttamente tramite mercatini e nel mio B&b vendo i petali dei fiori che coltivo al caseificio Cercen della Val di Sole con il quale confezionano una caciotta ai petali. In conclusione è soddisfatta del suo lavoro? «Si, nel mio piccolo sono soddisfatta».

Hobby? «Molti, da buona montanara, compagna di Guida Alpina, vado molto in montagna sia l’inverno che l’estate, ma soprattutto la danza e le arti aeree sono la mia passione, faccio parte di una compagnia amatoriale di musical».

In val di Rabbi Chiara convive con il compagno e i loro due figli: «Anche per loro ho fatto la scelta di rimanere in questa splendida valle, per insegnare loro l’amore per il territorio e la convivenza senza supremazia con la natura». Oltre all’azienda agricola gestisce un B&b nel maso di famiglia: «Con i bambini le giornate sono belle piene, per questo al momento l’azienda agricola ha piccole dimensioni, quelle che riesco a gestire senza trascurare la famiglia e le altre mie attività».













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