Una nuova «strada» tra Trento e Ravina
Collegherà la frazione con il ponte di San Lorenzo. Lavori in corso lungo il fiume Adige
TRENTO. Si concluderanno entro l'anno i lavori da poco iniziati lungo l'argine dell'Adige nel tratto compreso tra il Ponte di San Lorenzo e l'idrovora del Rio Scarpa a monte del nuovo ponte di collegamento del casello di Trento sud a Ravina, tecnicamente chiamato ponte di trigenerazione. Nella zona corrispondente all'abitato di Piedicastello, fino alla Motorizzazione si era venuta a creare una situazione di criticità idraulica, in quanto l'argine della sponda destra era più basso rispetto a quello di sinistra. Ma l'intervento, che avrà un costo complessivo di poco inferiore al milione di euro, prevede anche la creazione di una strada arginale che colleghi il ponte di San Lorenzo a Ravina. Quella esistente s'interrompeva in corrispondenza della sede della nettezza urbana in Tangenziale Ovest, creando non pochi problemi nel caso di necessità di interventi in quel tratto di argine. La nuova strada arginale avrà una larghezza di quattro metri ed al momento sarà bianca, ma in futuro potrebbe anche essere asfaltata e potrà diventare anche un nuovo percorso pedonabile. Allo studio anche la possibilità di una strada arginale sulla sponda destra, che attualmente non esiste. Ma gli interventi non finiscono qua. In corso di realizzazione anche una rampa sia sotto il nuovo ponte di Ravina ed a quello di San Lorenzo, collegata alla nuova rotatoria di Piedicastello. La prospettiva della fine lavori, la si vorrebbe entro l'anno, ma purtroppo il loro inizio non è stato quello previsto. Il ritardo è stato causato dalla rinuncia, dovuta ai noti problemi che hanno coinvolto l'Adige Bitumi, assegnataria della gara d'esecuzione, alla quale è subentrata l'impresa Carron di Treviso che ha preso in gestione tutti gli appalti lasciati dalla stessa Adige Bitumi. Un passaggio di consegne che ha dovuto fare i conti con le solite lungaggini burocratiche, ma che finalmente ha messo il progetto in condizione di entrare nella sua fase attuativa. Per la tranquillità degli abitanti è bene sottolineare che per Piedicastello non c'era nessun pericolo imminente di esondazione, ma si tratta solo di una necessaria messa in sicurezza, per unificare le altezze di entrambi gli argini. Differenza che aveva creato una situazione critica. Interessante anche la realizzazione della strada arginale, che nasce per un utilizzo a supporto della gestione degli argini stessi , ma che potrebbe aprire nuove prospettive inerenti alla riappropriazione del città del proprio fiume con Trento che non ha ancora trovato un modo per “vivere” l'Adige, al contrario di quello che succede in altre città. In tutti i casi si tratta di un intervento che interessando proprio il tratto di attraversamento della città del fiume Adige, aveva incuriosito i cittadini che avevano seguito i lavori di sbancamento dell'argine, chiedendosi cosa stava succedendo.
(d.p.)