Una colletta per stampare il libro sulla storia della Dc
L’editore «Il Margine» ha scritto a esponenti e familiari della «Balena Bianca». A ciascuno è richiesto l’acquisto di una decina di copie per coprire i costi
TRENTO. Una volta si sarebbe chiamata colletta. Adesso, con uno dei tanti inglesismi che “impestano” la lingua italiana, si usa il termine crowdfunding che altro non vuol dire che “finanziamento collettivo”. Ed è la formula che “Il Margine” - piccola e autorevole casa editrice nata nel 2006 e che ha ormai in catalogo numerosi saggi di filosofia, economia, teologia, attualità e storia – sperimenta ora per la prima volta in vista della pubblicazione di una storia della Democrazia cristiana trentina scritta da Paolo Piccoli e Armando Vadagnini.
Non un crowdfunding telematico, via web, tanto per intenderci quello usato per il sostegno alla prima campagna elettorale, vincente, di Barack Obama negli States, ma affidato alle care e vecchie poste, confidando che le lettere giungano a destinazione in tempo utile e non si perdano per strada. La missiva è arrivata, o sta arrivando, in questi giorni nelle bussole di molti ed è indirizzata “a tutti gli esponenti a vario titolo della (ex, ndr) Democrazia cristiana trentina, ai familiari degli stessi che sono scomparsi, alle persone coinvolte nella storia della Dc”.
Quindi, come conferma Francesco Ghia del consiglio di amministrazione della casa editrice, una scelta mirata di circa 150 nominativi. «È anche un test – afferma Ghia – per verificare se la pubblicazione di un’opera come questa, peraltro già conclusa, può essere di un certo interesse». Ai destinatari dell’offerta è chiesto un sostegno diretto all’iniziativa editoriale tramite l’acquisto minimo e preventivo di una decina di copie al prezzo cadauno di 30 euro. Al Margine contano che, con il contributo di una ventina, ma anche meno, di sottoscrittori, si possa andare in pari delle spese da sostenere per la stampa e la pubblicazione che si aggirano intorno ai 4500-5000 euro.
A fronte della partecipazione, la menzione, con relativa felicitazione per la riuscita, in calce all’opera, detta altrimenti tabula gratulatoria. «Come facilmente immaginabile – è scritto nella proposta, che è accompagnata da una cedola di prenotazione con tutti gli estremi per il versamento – i tempi attuali presentano, a una piccola casa editrice come la nostra, oneri di pubblicazione piuttosto cospicui, specie per volumi la cui diffusione ha una carattere prevalentemente locale. Nondimeno non vogliamo farci scoraggiare dalle difficoltà e soprattutto vorremmo impedire che queste ultime fossero di ostacolo all’esecuzione di progetti a cui, per la nostra linea editoriale, teniamo particolarmente».
Leggendo queste righe vien da sorridere pensando ai tempi in cui mamma Provincia acquistava di tutto facendo poi spesso “marcire” i libri negli scantinati. Non sarebbe certo stato il caso del Margine ma, fortunatamente, per quanto obtorto collo, si è cambiato registro. E, vista la crisi, anche l’editoria deve esercitare fantasia e intraprendenza per poter sopravvivere. «Adesso – sottolinea Ghia – ci prendiamo un mesetto di tempo per vedere a che risultati porterà la proposta. E poi agiremo di conseguenza. Anche se non dovessimo raggiungere i risultati che ci auguriamo, dovremmo comunque riuscire a pubblicare l’opera di Piccoli e Vadagnini in autunno. Per quanto con qualche difficoltà in più».
Un lavoro di oltre 500 pagine quello che si appresta ad entrare, in un modo o nell’altro, in libreria. Scritto a quattro mani da una coppia ormai collaudata composta dal notaio Paolo Piccoli, che della Dc è stato segretario provinciale negli anni Ottanta e dallo storico Armando Vadagnini e che nel corso degli anni ha pubblicato diversi saggi sul movimento cattolico trentino, Degasperi e l’Autonomia. Certo di interesse, visto che la storia di questa terra è andata di pari passo, per decenni e comunque la si pensi, con quella della Balena bianca.
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