Un Trentodoc di 18 anni la Rolls degli spumanti
Mercoledì a Milano la presentazione del primo Giulio Ferrari Collezione: solo 1500 bottiglie della vendemmia 1995. Matteo Lunelli: «La nostra nuova sfida»
TRENTO. I dettagli, la famiglia Lunelli se li riserva per la presentazione ufficiale, che è stata fissata per il 20 novembre a Larte di Milano, un locale di cui gli stessi Lunelli sono azionisti, assieme ad altre aziende di Fondazione Altagamma. Ma la sorpresa, di cui parlano ormai le riviste che si occupano di vini, è il Giulio Ferrari Collezione, ovvero un Trentodoc invecchiato 18 anni. «Questo vino - spuega matteo Lunelli - è una sfida ulteriore, un simbolo della csapacità del Trentodoc di vincere la sfida con il tempo». Negli anni ’70, racconta Lunelli, nessuno pensava di poter invecchiare lo spumante, che per definizione era un vino giovane, da gustare subito. Poi venne il primo “esperimento” con il Giulio Ferrari, che portò il Trentodoc a sette anni di maturazione. Ora il salto ulteriore: diciotto anni. «Un’età ragguardevole per un vino. Abbiamo messo da parte una piccola quantità della vendemmia 1995, la “vendemmia del secolo” per quanto riguarda il Trentodoc, ma in generale un’annata straordinaria per tutti i vini trentini» prosegue Lunelli. «Avevamo già capito che certe vendemmie garantiscono straordinarie capacità di longevità del vino, con il Giulio Ferrari Collezione abbiamo inaugurato una strada che perseguiremo nelle annate eccezionali, quelle che definiremmo “vendemmie a 5 stelle”, che conferiscono al prodotto straordinarie capacità di resistere al tempo». L’affinamento sui lieviti per un periodo così lungo, racconta Lunelli, conferisce al Giulio Ferrari Collezione una straordinaria complessità, «pur rimanendo fresco, elegante, verticale, molto gradevole». L’annata, quel 1995, sottolinea Matteo Lunelli, vide l’ingresso in azienda della terza generazione. «La nostra è un ’azienda generazionale e questo vino racconta quanto sia importante la pazienza, i tempi generazionali più che quelli dell’industria». Ma la vostra è un’industria a tutti gli effetti. «Sì, ma siamo rimasti soprattutto un’attività artigianale e agricola, la nostra sfida all’eccellenza parte dall’ambizione di fare eccellenza con ogni bottiglia di ferrari Brut, il nostro prodotto-bandiera».
Con un vino così raro (solo 1500 bottiglie), il Giulioa Ferrari Collezione avrà un prezzo commisurato al pregio. «Non l’abbiamo ancora stabilito, anche perché dipende da una serie di variabili legate al mercato. Ma posso garantire che sarà un prezzo importante». Sull’ordine di qualche centinaio di euro per bottiglia? «Sì. Ogni acquirente però accede al club esclusivo dei collezionisti Giulio Ferrari. Questo è un vino nato per i collezionisti, per persone che cercano la rarità assoluta. A loro riserveremo una serie di privilegi, come visite in cantina ed eventi particolari, che acquisiranno comperando la loro bottiglia di Giulio Ferrari Collezione».
Per gli appassionati veri, il Trentodoc invecchiato 18 anni proviene dalla tenuta di Maso Pianizze, situato tra i 500 e i 650 metri di altitudine, un vigneto esposto a sud-ovest, che prende molto sole durante le ore del giorno, ma di notte subisce un drastico abbassamento della temperatura. Questa forte escursione termica garantisce un vino equilibrato, soprattutto nel grado di acidità, e capace di resistere persino a un invecchiamento di 18 anni. A dimostrazione che molti luoghi comuni sono errati, come quello che dice “solo un grande vino rosso può invecchiare bene...”
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