SALVIAMO I PASSI DOLOMITICI

Un milione di auto sui passi, tre proposte

Chiusure giornaliere, fasce orarie o pedaggio? Dieci anni di dibattito e ancora niente di fatto. Fateci sapere come la pensate


Andrea Selva


TRENTO. Oltre un milione di veicoli in transito ogni anno sui quattro passi dolomitici attorno al Sella. Quasi tutti concentrati durante la stagione estiva (820 mila veicoli in transito) e durante la fascia oraria diurna, fra le 9 e le 17. Ma non è solo il traffico, è anche una questione di rumore perché il rombo delle moto sale verso l’alto e condiziona anche l’esperienza d’alta quota di chi sceglie di lasciare la strada per percorrere sentieri, ferrate e vie alpinistiche o più semplicemente godersi un pic-nic in mezzo ai prati.

Che fare? Da almeno dieci anni si discute su come limitare il traffico. C’è il partito degli scettici (soprattutto tra gli operatori turistici e sui versanti bellunesi) secondo cui i picchi di traffico sono limitati nel tempo (in particolare in alcune giornate d’agosto) e che ogni intervento più che fare bene all’ambiente danneggerebbe le casse di chi vive sul turismo, in particolare sui valichi di Sella, Gardena, Pordoi e Campolongo. E poi c’è il partito di chi è favorevole a limitare il transito dei veicoli, anche sulla base del successo di iniziative come la Maratona delle Dolomiti e del Sella Ronda Bike Day, quando la strade chiudono ai mezzi a motore e diventano il regno dei ciclisti. Tra le posizioni più estreme c’è quella dell’albergatore-ambientalista di Corvara, Michil Costa, che nei giorni scorsi ha lanciato l’appello-shock rivolto agli amanti delle Dolomiti, per disertare i versanti attorno al Sella da maggio a settembre quando diventano teatro delle “follie a motore”.

I nostri giornali - Trentino e Alto Adige - hanno lanciato una campagna per salvare i passi dolomitici dal traffico sottoponendo ai lettori tre proposte che - in misura diversa, ma anche con impatti diversi per chi vive e frequenta queste montagne - possono servire per limitare le auto sui tornanti dove il turismo a motore è cominciato più di cent’anni fa (con la realizzazione della strada delle Dolomiti) e non si è più fermato.

La prima proposta è quella con impatto minore: aumentare le giornate di chiusura al traffico veicolare, come avviene ormai da anni in giugno, in occasione del Sella Ronda Bike Day. L’ipotesi è quella di prevedere almeno una giornata settimanale di chiusura alle auto, naturalmente durante le ore diurne.

La seconda proposta è quella che ha trovato ampia condivisione nei giorni scorsi sulle colonne del Trentino di chiusura delle strade a fasce orarie (ad esempio fra le 10 e le 16 oppure tra le 9 e le 17) durante il periodo estivo, con l’istituzione di un servizio di trasporto pubblico per raggiungere i valichi.

Infine c’è la proposta di istituire un pedaggio, soluzione che rischia di non avere grandi effetti sulla diminuzione del traffico, ma garantirebbe entrate per l’ente pubblico che potrebbero essere investite in parcheggi di attestamento e servizi di trasporto pubblico alternativi alle auto.

Che ne pensate? Finora il dibattito si è trascinato da un anno all’altro senza nessun intervento da parte delle tre province coinvolte (Trento, Bolzano e Belluno) che sul tema hanno sempre mostrato sensibilità diverse. Belluno (lo scriviamo in questa pagina) non ci sente. Eppure questa doveva essere l’estate di una prima sperimentazione sul Sella: niente da fare. Fateci sapere quale proposta vi sembra la migliore (con il tagliando che pubblichiamo qui accanto e prossimamente anche sul nostro sito internet) e il Trentino e l’Alto Adige si impegnano a fare arrivare la vostra opinione alle tre province chiamate a trovare un accordo.













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