Un falso d’autore sostituirà il tridente rubato al Nettuno
La Soprintendenza ha dato il via al libera al Comune per il progetto di ricostruzione del “forcone” sparito
ROVERETO. Altro che Fabrizio Corona. Da sei mesi i roveretani non hanno più sue notizie. E, ogni volta che alzano lo sguardo in piazza Oche restano interdetti. La statua del Nettuno è ancora orfana. Il tridente del Nettuno, infatti, è ancora latitante. Ma, dopo sei mesi di attesa burocratica, inutili appelli, indagini minuziose delle forze dell’ordine, c’è una (parziale) buona notizia. Il simbolo più famoso (e tutelato dalle Soprintendenze) della città sarà ricostruito. Sarà un falso storico, ma almeno originale. E' ufficiale. Il dirigente della Soprintendenza ai beni architettonici della Provincia, Sandro Flaim, ha autorizzato il Comune per affidare il progetto di ricostruzione e ricollocazione dell'opera d'arte sulla statua del Nettuno, in piazza Cesare Battisti (o delle oche, se preferite). Il curioso furto, come si ricorderà, risale alla fine dell'agosto scorso. Si pensava ad un furto di qualche buontempone, con richiesta di riscatto in gelati. Invece l’affronto non è ancora stato risolto dagli agenti della polizia locale di Rovereto, al quale ovviamente l'amministrazione ha fatto denuncia. Al momento, nonostante numerosi appelli per la sua restituzione, non ci sono ancora novità. Ma una bravata simile costerà parecchi denari alle casse dell'amministrazione. Perché il tridente – come prescrive la Soprintendenza – dovrà mantenere le caratteristiche storico-artistiche originarie. La sua verosimiglianza con quello rubato dovrà essere massima, non potranno essere ammesse variazioni sul tema: «Abbiamo alcune proposte negli uffici, ma ora possiamo dare ufficialmente il via libera per individuare il fabbro che potrà ricostruire il tridente», spiega l’assessore Leone Manfredi. Il quale non si sbilancia sui tempi. Ma prima dell’estate è molto probabile che il Nettuno troneggerà in piazza con il suo tridente. (n.f.)
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