Trento, ubriaco minaccia di gettarsi dal tetto di un palazzo a Madonna Bianca: salvato dalla polizia
L’uomo, che era seduto su un cornicione, è stato raggiunto dagli agenti
TRENTO. Nel pomeriggio di ieri, 7 febbraio, la Sala Operativa della Questura di Trento ha ricevuto una chiamata dal 118 perché un uomo di 39 anni si trovava sul tetto dei palazzi di via Conci, nel quartiere Madonna Bianca, pronto a buttarsi nel vuoto.
Immediatamente la Sala Operativa della Questura ha inviato sul posto un equipaggio delle Volanti. La richiesta arrivata alla Polizia di Stato non aveva indicato dove fosse precisamente l’uomo. Pertanto, gli operatori hanno iniziato a salire a piedi le scale dei tredici piani dell’edificio, fino sul tetto, reso estremamente scivoloso dalla pioggia incessante di domenica.
Non vedendo alcuno a vista, gli agenti della Questura si sono avventurati sulla superfice del lastrico il palazzo di via Enrico Conci, stando attenti a non scivolare nel vuoto a loro volta. Ad un certo punto hanno udito la voce di un uomo, in evidente stato di alterazione alcolico, proferire queste parole: “Basta, mi butto”.
A questo punto uno degli agenti con molta attenzione e pronunciando frasi rassicuranti, si è avvicinato all’uomo, seduto sul cornicione del palazzo con le gambe sospese nel vuoto.
Fin dalle prime parole, che ha pronunciato il trentanovenne all’agente delle Volanti, è stato evidente lo stato di alterazione alcolica. Nel frattempo anche l’altro agente si è avvicinato, sempre rassicurando l’uomo e cercando di comprendere le ragioni che l’avessero spinto a quel gesto estremo, dettato, secondo il trentanovenne da un’asserita insoddisfazione generale per la sua vita.
Non appena l’uomo si è girato, rivolgendosi ad uno degli agenti, l’altro operatore della Polizia, che intanto era arrivato a pochi centimetri dall’individuo, approfittando della sua distrazione si è avventato su di lui, bloccandolo ed impedendogli di mettere in atto il proposito.
Dalle informazioni raccolte tra i vicini, da parte dell’equipaggio delle Voltanti intervenuto sul posto, è scaturito che l’uomo è in cura presso il centro salute mentale di Trento e già l’anno scorso ha tentato un gesto analogo.