Trento, Pd contro i campi nomadi"Via quello di Piedicastello"
Contro gli accampamenti abusivi dei nomadi si schierano la “solita” Lega, ma anche il presidente di Piedicastello, Melchiore Redolfi (Pd). Un fronte comune insolito, ma compatto. Che parte dalla stessa constatazione: il fenomeno è fuori controllo
TRENTO. Questa volta sarà difficile che si tirino in ballo il razzismo o la discriminazione. Contro gli accampamenti abusivi dei nomadi si schierano la “solita” Lega, ma anche il presidente di Piedicastello, Melchiore Redolfi (Pd). Un fronte comune insolito, ma compatto. Che parte dalla stessa constatazione: il fenomeno è fuori controllo. E converge nella stessa richiesta: il Comune si dia una mossa.
Ci va giù duro il presidente, in una lettera inviata al sindaco e all’assessore Plotegher: «E’ giunto il tempo che siano presi provvedimenti urgenti. Ritengo non comprensibile questo continuo tergiversare e non decidere». Gli fanno eco gli uomini di Fugatti e Bridi, ai quali non par vero di poter caricare sul loro Carroccio un appartenente all’opposto schieramento: «E’ chiaro che l’immobilità della giunta comunale non può più essere tollerata. Redolfi è costretto a portare avanti le proposte concrete della Lega».
Non è solo schermaglia politica. Dietro c’è un tema caldo, anzi caldissimo. Gli abitanti di Piedicastello non ne possono più: dopo il campo nomadi abusivo ma di fatto “istituzionalizzato” allo svincolo della Motorizzazione, recentemente hanno visto le roulottes occupare i (contesissimi) posti bianchi nel sottopasso antistante alle gallerie, quelle trasformate in esposizione permanente dal Museo storico. Non si limitano a stazionare a un passo dalla piazza del quartiere, ma abbandonano per terra i rifiuti, mentre i residenti si sforzano di fare la differenziata. Anche vicino all’ex Zuffo c’è un cortile trasformato in bivacco, un altro “insediamento” viene segnalato alla Vela, altri ancora in via Maccani e ai Solteri. Senza dimenticare l’ex Sloi, rimarca Redolfi precisando che non in tutti i casi si tratta di nomadi. Il problema però c’è e si moltiplica, riproducendosi zona per zona, senza che si veda una fine. Ed è questo che più fa arrabbiare cittadini, leghisti, presidenti e consiglieri circoscrizionali. «Cominciamo ad installare, come da troppo tempo chiede la Circoscrizione, le sbarre di accesso ad alcuni parcheggi come quello delle scuole di Solteri», chiede Redolfi. Che invita a una «puntuale riflessione sulla realizzazione delle microaree», ricordando che c’è già una legge approvata e la disponibilità della Circoscrizione. Non solo: vanno determinati «da subito», aggiunge il presidente, «gli strumenti coercitivi per stabilire il rispetto delle regole».
La Lega va meno per il sottile e questo già si sa. La richiesta è una: «sgombero degli occupanti abusivi» e «ripristino della legalità». Bridi e compagni citano le proposte di mozione (due) in consiglio circoscrizionale e (una) a Palazzo Thun. Ora c’è anche la lettera firmata da Melchiore Redolfi.
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