TRENTO. E' morto Alessandro Bleggi, presidente delle Funivie di Madonna di Campiglio e apprezzato professionista nel settore delle progettazioni. Aveva 62 anni.

Si era laureato a Milano in Ingegneria. E' morto all'ospedale Santa Chiara dopo essere stato colpito da ictus.

I medici sono riusciti a rianimarlo ma un successivo arresto cardiaco gli è stato fatale. Negli ultimi tempi Bleggi aveva operato per il rinnovamento delle piste e degli impianti di Campiglio ma anche per il ritorno della 3Tre di Coppa del Mondo.

Aveva, tra l'altro, progettato il nuovo stadio per il canalone Miramonti.

"E' un dolore che esprimo non solo a nome dell'amministrazione, ma anche a titolo personale". Sono le parole del presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, appena appresa la notizia della morte di Bleggi.

Dellai ricorda anzitutto i legami di amicizia costruiti negli ultimi anni con Bleggi. "Un'amicizia - spiega - maturata nel corso di numerosi incontri organizzati per affrontare un ambizioso progetto che Alessandro Bleggi ha coltivato per riportare Madonna di Campiglio ai vertici delle stazioni sciistiche alpine. E' sempre emersa la sua lungimirante determinazione, soprattutto negli ultimi tempi che hanno visto la composizione di un programma di sviluppo organico della stazione attorno al quale si sono concentrate le attenzioni tanto delle istituzioni quando della comunità economica".

Dellai ricorda Bleggi sia come stimato professionista sia come organizzatore di una delle più importanti realtà dell'economia invernale presenti sul nostro territorio. "Un pensiero va alla moglie ed al figlio - ha concluso Dellai - e non posso non pensare che l'impegno di tutti per portare avanti il suo progetto sarà il modo migliore per ricordarlo". "Per me è stato un grandissimo privilegio lavorare due anni con lui perché sono stati molto intensi e gratificanti".

Francesco Bosco, direttore delle Funivie di Madonna di Campiglio ricorda così il lavoro svolto con il presidente Alessandro Bleggi. "Con lui ci si intendeva ad occhi chiusi - aggiunge Bosco -. avevamo stesse idee, stessi obiettivi e stesse strategie. Stava pensando in grande per la Società Funivie e per Madonna di Campiglio, più in generale. Tante iniziative riferite alla riorganizzazione della società, a riportare la Coppa del Mondo a Campiglio al rinnovamento degli impianti e delle piste. Lui purtroppo ne ha visto solo una parte - conclude Bosco -. Era un grande uomo".