Trento: insulta l'alunna, esposto contro la docente
La giovane soffre di stati d'ansia a causa del rapporto con la prof
TRENTO. Violenza privata, minacce, ingiurie e diffamazioni. Sono queste le accuse pesanti rivolte in un esposto ad una professoressa di un istituto superiore di Trento. A firmare la denuncia una madre e la figlia, alunna della docente. Un rapporto difficile quello fra quest'ultime per come viene descritto nell'esposto. Tanto difficile da spingere la famiglia a rivolgersi ad un avvocato. La vicenda inizia a novembre quando la ragazza, racconta a casa, viene apostrofata pesantemente dall'insegnante che la definisce «psicologicamente limitata». Definizione che avrebbe ripetuto anche qualche ora dopo al telefono con la madre. Avrebbe parlato di disturbi psicologici, l'avrebbe definita una persona fragile e condizionabile. La madre parla con gli altri insegnanti che avrebbero fornito un quadro diverso della ragazza. A dicembre, durante le udienze, la docente si sarebbe riferita alla ragazza definendola «questa cosa» e dandole della bugiarda. Un atteggiamento davanti al quale la madre chiede un colloquio con la vicepreside dove viene ascoltata la ragazza e anche una compagna di classe. Segue un colloquio fra la dirigenza scolastica, la docente e l'alunna al termine del quale l'adolescente esce in lacrime e chiama la madre per poter fare ritorno a casa. La tensione aumenta quando la professoressa invita la madre della ragazza a non presentarsi più alle sue udienze. La situazione non migliora al ritorno dalle vacanze natalizie e, sempre stando all'esposto, la docente avrebbe continuato a tenere un atteggiamento scontroso nei confronti dell'alunna anche davanti a tutta la classe. La ragazza, sofferente per questa situazione, ha anche pensato di cambiare scuola ed è stata soggetta a forti stati d'ansia che le hanno anche provocato dei risvegli notturni, in preda ad una forte agitazione. Alla fine la decisione di presentare l'esposto per minacce, ingiurie, diffamazione e violenza privata.