Trento Film Festival, omaggio alle Dolomiti

Celebrata la bellezza delle celebri montagne, patrimonio naturale dell'Unesco, nella serata evento intitolata “Sublimi Dolomiti, il libro aperto sulla storia della terra”, ospitata al Teatro Sociale



TRENTO. La migliore architettura naturale secondo Le Corbusier, le più belle montagne del mondo per Reinhold Messner. Le Dolomiti, fiore all'occhiello del Trentino, si aggiudicano un ruolo da protagonista al 61° Trento Film Festival con un appuntamento interamente dedicato alla loro storia. Dichiarate dall’Unesco nel giugno 2009 Patrimonio Naturale dell'Umanità, le Dolomiti, famose nel mondo per l’enrosadira, il fenomeno che rende le rocce rosa e rosse all’alba e all’imbrunire, non sono solo uno straordinario monumento naturale, ma anche uno spazio di vita che l’uomo contribuisce a rendere ancora più prezioso e che anche l’alpinismo e il cinema di montagna hanno contribuito a far crescere. Più di centocinquant’anni ci separano dalla salita di John Ball al Pelmo nel settembre del 1857, l’atto di nascita dell’alpinismo dolomitico. Poco più di un secolo ci separa dall’estate del 1907, quando il britannico Ormerson Smith (secondo alcuni storici e critici di cinema) avrebbe girato The Three Tops (Le Tre Cime), dedicato alla “triade” delle Lavaredo, in pratica l'atto di nascita della cinematografia di montagna nelle Dolomiti.

Al Trento Film Festival le Dolomiti sono state omaggiate mercoledì 1 maggio, con la serata evento dal titolo “Sublimi Dolomiti, il libro aperto sulla storia della terra”. L’appuntamento, tra i più attesi del ricco calendario della kermesse, è organizzato in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, l’Assessorato all’Urbanistica, gli Enti Locali e la Fondazione Dolomiti Unesco. Condotto dal giornalista Piero Badaloni, “Sublimi Dolomiti” è stato l’occasione per esplorare a 360 gradi queste speciali montagne, ricche di storie da raccontare. Insieme a Badaloni, tra le voci della serata anche quelle del geologo Marco Avanzini, dell’antropologo Annibale Salsa, dello storico dell’arte Philippe Daverio e dello scrittore Erri De Luca, che hanno affrontato da diversi punti di vista l’unicità di questo paesaggio umano e ambientale. Nel corso della serata inoltre è stato proiettato il cortometraggio “Il turno di notte lo fanno le stelle”, di Edoardo Ponti, con Nastassja Kinski, Enrico Lo Verso, Julian Sands tratto dall’omonimo racconto di Erri De Luca.













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