Trento, esposto contro il nuovo centro islamico: "Abuso edilizio"

La consigliera Gabriella Maffioletti denuncia irregolarità nell'iter per la realizzazione della nuova moschea in città



TRENTO. Un esposto-denuncia per come sta procedendo l'iter per la creazione di un Centro culturale islamico a Trento è stato presentato da un consigliere comunale, Gabriella Maffioletti (Lista Insieme per Trento).

Si è rivolta alla Corte dei conti ipotizzando un mancato pagamento di oneri di urbanizzazione e alla giustizia ordinaria, ipotizzando un abuso edilizio e per mancato rispetto alla precedente sentenza del Tar.

Maffioletti ricorda come una prima Dia (Dichiarazione d'inizio attività) fosse stata dichiarata illegittima dal Tar e che è ancora atteso il pronunciamento in merito del Consiglio di Stato, mentre una seconda Dia, con la trasformazione da centro religioso a centro culturale, è cio che ha riacceso le discussioni.

La consigliera parla di un contesto urbanistico già a rischio di collasso, perché in un quadrilatero chiuso, dove sono presenti 150 alloggi residenziali, un ristorante, un pediatra, con accesso da una strada senza marciapiedi, non illuminata e privata.

Un fatto, quest'ultimo, che le fa temere anche ''un problema di ordine pubblico (le forze dell'ordine non intervengono nelle proprietà privata se non in conclamato pericolo)''.  Maffioletti solleva poi, come già il Pdl, il problema che quello della destinazione a centro culturale sia solo un escamotage.

Fatto di cui è convinta anche la Lega Nord, da sempre contraria alla presenza di moschee sul territorio. ''A tutte queste rilevazioni di carattere strettamente urbanistico - spiega Maffioletti - il vicesindaco Paolo Biasiolli ieri sera ha risposto che per la pubblica amministrazione l'iter burocratico intrapreso è regolare''.













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