Trento, calano le tariffe rifiuti: eccole. Premiato chi produce meno residuo
Eliminato il pagamento per il volume minimo obbligatorio
TRENTO. La Giunta comunale di Trento ha approvato stamane, 8 febbraio, le nuove tariffe rifiuti per il 2021 la cui filosofia di base è premiare chi produce meno rifiuto residuo per continuare a migliorare la percentuale di raccolta differenziata che ci vede ai primi posti in Italia con l’83 per cento e favorire la riduzione dei rifiuti prodotti.
Si andrà a pagare meno TARI per due motivi:
1) è stato eliminato il pagamento per il volume minimo obbligatorio e quindi la tariffa terrà conto di quanto rifiuto residuo sarà effettivamente prodotto dal nucleo familiare. Si tratta di un adeguamento normativo nazionale che Trento è tra i primi comuni ad applicare.
2) la quota fissa - che è calcolata per le utenze domestiche in base ai componenti del nucleo familiare ed ai metri quadri della propria abitazione, mentre per le non-domestiche è legata al tipo di attività ed alla metratura – è stata abbassata mediamente del 7,4% per le utenze domestiche e del 12,9 per quelle non domestiche. Se a questo aggiungiamo il milione di euro per ridurre la tariffa rifiuti delle attività economiche in difficoltà da poco stanziato, la riduzione per le utenze non domestiche rispetto al 2019 diventa del 31,8 per cento.
Alla quota fissa si aggiunge per le utenze domestiche la parte variabile della tariffa che sarà calcolata – vedi tabella “Utenze domestiche” - dalla somma di:
- una quota misurata in base al rifiuto residuo effettivamente prodotto
- una quota variabile denominata “altri servizi” calcolata in base ad altri costi variabili e applicata indipendentemente dai rifiuti prodotti
Per le utenze non domestiche invece la parte variabile della tariffa è calcolata esclusivamente in base al rifiuto residuo effettivamente prodotto (vedi tabella “Utenze non domestiche”).
Utenze domestiche e non domestiche.
In concreto – spiega una nota di Palazzo Thun – per le utenze domestiche si pagherà meno perché si pagherà per l’effettiva produzione del rifiuto residuo, il cui costo tra l’altro non è tale da giustificare comportamenti scorretti come gli abbandoni. Per fare un esempio concreto il costo di svuotamento di un mastello di 30 litri sarà pari a soli 2,049 euro.
Per le utenze non domestiche invece se l’attività dovesse essere ridotta o addirittura chiusa per le restrizioni sanitarie nel 2021 si andrà a non pagare, o a pagare meno, la quota variabile perché non produce, o produce meno, rifiuto residuo.