Trento, addio a Biagio Virgilipartigiano e figura storica del Pci

Ad 80 anni si è spento nel reparto di pneumologia dell’ospedale di Arco, dove era ricoverato da circa un mese. Mantovano, era arrivato a Trento nel 1962 per guidare il Pci. Partigiano, è stato consigliere provinciale e parlamentare per una legislatura



TRENTO. Se n’è andato da combattente qual era, Biagio Virgili. Ad 80 anni si è spento ieri mattina, verso le 11, nel reparto di pneumologia dell’ospedale di Arco, dove era ricoverato da circa un mese. Mantovano, era arrivato a Trento nel 1962 per guidare il Partito comunista trentino. È stato consigliere provinciale dal 1968 al 1983, poi parlamentare a Roma per una legislatura.
Da ragazzo aveva partecipato alla lotta di liberazione e per questo è stato anche vicepresidente dell’Anpi di Trento. I funerali si terranno domani o mercoledì con rito civile: sarà allestita una camera ardente e ricordato pubblicamente con sospensione dei lavori del consiglio provinciale. Poi, la salma sarà cremata a Mantova.
Uomo del popolo, sempre aperto al dialogo, una volta arrivato a Trento Biagio Virgili non ha più lasciato questa terra. Una terra che amava e che lo ha amato profondamente. La conferma è arrivata dal vasto cordoglio manifestato dal mondo politico trentino. Il governatore Lorenzo Dellai ha espresso vicinanza e solidarietà alla famiglia. «Ho un ricordo straordinariamente positivo - ha detto - di un rappresentante di quella classe dirigente che ha costruito le istituzioni democratiche in Italia e che ha dato un contributo forte anche alla nostra autonomia. Non finiremo mai di essergli grati. Personalmente - ha continuato - ho avuto modo di conoscerlo da vicino quando, da giovane, lavoravo al gruppo consiliare della Dc e lui era consigliere del Pci, ma anche negli ultimi anni poiché, in estate, abbiamo trascorso le vacanze estive a Candriai in due case poco distanti». Addolorato anche il ricordo del presidente del consiglio provinciale Giovanni Kessler. «Con la morte di Biagio Virgili, appassionato interprete della tradizione democratico-popolare, il Trentino perde un pezzo importante della propria storia, ma anche un uomo onesto e capace, che aveva saputo fare della politica un’arte davvero “nobile”, al servizio della gente più umile».
Commosso l’ex presidente della Provincia, Giorgio Grigolli. «Ci eravamo scritti tre giorni fa sul corso da dare all’associazione degli ex consiglieri regionali. Sono sgomento. Ci eravamo conosciuti nel 1964: lui candidato alle regionali per il Pci, io per la Dc. Ci siamo sempre scontrati, politicamente, e confrontati. Siamo stati amici. E credo che questo sia un mandato per tutti noi». Anche il ricordo di Giorgio Ziosi, ex consigliere del Partito comunista, è segnato dall’emozione. «Voglio dire solo una cosa: in questo momento si gira un’altra pagina della mia storia personale. Biagio ha rappresentato un capitolo importante della mia vita ed è stato un esempio, che porterò con me con affetto e stima, di militanza sempre coerente e vicina al popolo». Sulla stessa lunghezza d’onda anche le parole dell’ex consigliere Alberto Rella. «Ricordo un maestro, grande costruttore di partito, stimolatore all’impegno e al senso collettivo. Con lui non furono mai tenui i momenti di confronto, anche se il suo motto era “meglio sbagliare assieme, che voler aver ragione da soli”. Imparai tanto da lui e il Trentino deve molto al suo impegno nazionale e locale. Ciao Biagio, grazie».
Ugo Tartarotti, presidente dell’Anpi di Trento, esprime «un ricordo fraterno di un compagno: l’Anpi ha perso una persona molto importante». Bruno Dorigatti, consigliere provinciale del Pd, ha affermato che «la sua scomparsa, in un momento difficile per il Paese, lascia un grande vuoto perché è stato un saggio punto di riferimento per tutta la sinistra. Mi auguro che la sua vita dedicata all’emancipazione della classe lavoratrice sia d’esempio per le future generazioni». Infine, l’ex parlamentare Sandro Schmid è convinto che Virgili abbia «aperto un orizzonte più vasto alla cultura trentina grazie alla sua abilità di fare politica e affrontare i problemi puntando sul ragionamento. Un uomo dai fermi principi, valori e ideali che, però, non ha mai rinunciato al dialogo».

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