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Trento, a Sant’Anna riparte la campagna archeologica

Riprendono le ricerche a Sant’Anna di Sopramonte con la Summer School in Antropologia Fisica dell’Università di Padova e la Soprintendenza per i beni culturali di Trento.



TRENTO. Riprendono le ricerche a Sant’Anna di Sopramonte con la Summer School in Antropologia Fisica dell’Università di Padova e la Soprintendenza per i beni culturali di Trento. Nell’ambito del progetto di indagine e conoscenza del complesso monumentale di Sant’Anna di Sopramonte, a pochi chilometri da Trento, la prossima estate, pandemia permettendo, sarà infatti condotta la seconda campagna di ricerche collegata alla “Summer School in Antropologia Fisica” del Dipartimento di Biologia e Museo di Antropologia dell’Università di Padova, in accordo con la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento.

La Giunta provinciale, su indicazione dell'assessore all’istruzione, università e cultura, Mirko Bisesti ha approvato l'integrazione al protocollo di intesa che era stato sottoscritto nel 2019. "I risultati della prima campagna di scavo sono stati davvero incoraggianti - commenta l'assessore Bisesti - perché sono state scavate diverse tombe a inumazione: attualmente i laboratori di Padova stanno studiando gli scheletri ritrovati. Purtroppo le attività previste nel 2020 sono state annullate a causa dell’emergenza epidemiologica, ma il progetto non si è arrestato e dovrebbe appunto riprendere, auspicando che le condizioni siano favorevoli, nella seconda metà di luglio 2021".

In base alla convenzione, durante una settimana nella seconda metà di luglio, archeologi, docenti universitari e studenti proseguiranno lo scavo del cimitero medievale di Sant’Anna, e lo studio del contesto archeo-antropologico. La direzione dei lavori è affidata a Nicola Carrara del Museo di Antropologia Università degli Studi di Padova e a Nicoletta Pisu, archeologa della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento.

Le campagne di ricerca archeo-antropologica a Sant’Anna si inseriscono nel progetto di collaborazione avviato nel 2016 fra la Soprintendenza provinciale (Ufficio beni architettonici e Ufficio beni archeologici) e l’Asuc di Sopramonte, proprietaria dell'area.

Le indagini archeologiche preliminari, condotte negli scorsi anni all’esterno del complesso monumentale, hanno messo in luce una parte significativa degli edifici e delle strutture che componevano il monastero medievale, documentato per la prima volta nel 1234. È stato inoltre individuato il cimitero, oggetto della prima campagna di ricerca prevista dal protocollo d’intesa tra la Provincia autonoma di Trento - Soprintendenza per i beni culturali e il Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Padova, siglato nel 2019.













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