Trentino, niente crisi per bande e coriLa Provincia stanzia 620 mila euro

Scorrendo i provvedimenti del dirigente ci si imbatte nelle richieste più disparate: dalle divise complete alle scarpe, dai gilet ai costumi per bambini. Le determinazioni sono anche istruttive. Leggendole si scopre, ad esempio, che la divisa della banda sociale di Ragoli costa quasi come un vestito da sposa, oltre 1300 euro



TRENTO. Mantenere le tradizioni costa. In termini di tempo e buona volontà, certo, ma anche sotto il profilo economico. Ed ecco che la Provincia - con tre recenti determine - è corsa in aiuto di cori, bande e gruppi folcloristici rifacendo loro il guardaroba. Costo: 618 mila euro.
I provvedimenti sono del Servizio attività culturali, mano destra dell’assessorato guidato dall’autonomista Franco Panizza, da sempre sensibile alle richieste della cultura tradizionale tanto da aver teorizzato il taglio della lirica al Santa Chiara pur di non contrarre risorse per i gruppi teatrali popolari.
Ebbene, la legge provinciale 15 del 2007 prevede che la Provincia possa sostenere i gruppi del territorio che propongono attività culturali anche per l’acquisto di costumi e altri accessori. Per questo tra la Provincia e le Federazioni dei vari gruppi (cori, bande, gruppi folcloristici) è stata sottoscritta una apposita convenzione che regola i rapporti riguardanti l’assegnazione dei contributi.
Il 18 giugno scorso il Servizio attività culturali ha deciso lo stanziamento dei fondi (618 mila euro in tutto) destinati a rispolverare il guardaroba di decine di gruppi, cori e associazioni. Oltre 91 mila euro sono andati ai gruppi folcloristici, 322 mila alle bande e 204 mila euro ai cori.
Scorrendo i provvedimenti del dirigente ci si imbatte nelle richieste più disparate: dalle divise complete alle scarpe, dai gilet ai costumi per bambini. Le determinazioni sono anche istruttive. Leggendole si scopre, ad esempio, che la divisa della banda sociale di Ragoli costa quasi come un vestito da sposa, oltre 1300 euro. E infatti per realizzarne 60, la spesa complessiva che dovrà sostenere la banda è di 80 mila euro, finanziati al 60% (48 mila euro) dalla Provincia. Decisamente più contenuti i costi sostenuti dalla Banda di Tuenno che per 10 divise complete spenderà 4200 euro.
Con un finanziamento di 26 mila euro è il Coro Piramidi di Segonzano ad aggiudicarsi la cifra più alta tra i gruppi corali che hanno presentato richiesta per rifare le divise. Nel caso concreto i completi nuovi saranno 26, composti da camicia, pantalone alla zuava, panciotto, calzettoni, ascot, giubbotto, scarponcino e sacca copriabito. Trentaquattro paia di pantaloni costeranno invece al Coro voci e colori di Calavino 1.666 euro (finanziati al 30%), quasi come 30 maglioncini con stemma per i quali il Coro Tre Cime di Cimone ha speso 1.494 euro.
Infine i gruppi folcloristici, meno numerosi e dunque meno «costosi» per le casse provinciali. Ciononostante per sostenere l’associazione culturale «Zampognaro Lagaro» di Pomarolo nell’acquisto di 25 costumi, la giunta sborserà 16 mila euro.

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