Trentino: i giovani andranno in pensione con metà del reddito
I conti dell'Inps: chi inizia a lavorare adesso prenderà il 47% dello stipendio
TRENTO. In pensione con metà del reddito. Il nuovo regime contributivo falcidia i trattamenti pensionistici. I conti li ha fatti l'Inps. A livello nazionale, i lavoratori dipendenti nel 2037 avranno, in media, una pensione pari al 47 per cento del reddito. Il direttore dell'Inps regionale spiega che per noi la situazione sarà leggermente, ma sempre poco più del 50 per cento. I calcoli. Se si tiene conto che il reddito medio lordo dei lavoratori dipendenti e dei pensionati in Trentino è di 18.520 euro all'anno, si vede che c'è poco da stare allegri. Secondo i calcoli dell'Inps, chi andrà in pensione tra 25 anni rischia di prendere poco meno di 600 euro al mese, naturalmente da attualizzare contando gli interessi. Si sapeva che la riforma contributiva, che ha rimpiazzato il vecchio sistema retributivo che basava il calcolo della pensione sullo stipendio percepito e non sui contributi versati, sarebbe stata una botta per i lavoratori. Ma i calcoli dell'Inps mostrano che sarà anche peggio del previsto. Per questo molti si sono già attrezzati ricorrendo ai fondi pensione per integrare il futuro (magro) assegno dell'Inps. In Trentino i lavoratori dipendenti sono 234 mila. Attualmente, in media, le pensioni ammontano al 54 per cento dello stipendio. Secondo la dinamica studiata dall'Inps, questa percentuale dovrebbe anche aumentare nei prossimi anni. Nel 2013, infatti, i lavoratori italiani dovrebbero prendere il 55 per cento del loro reddito, nel 2017 si dovrebbe anche salire al 57 per cento. Questo perché nei prossimi anni andranno in pensione lavoratori che hanno versato gran parte dei contributi con il sistema retributivo e hanno all'attivo una vita lavorativa lunga. Poi le cose cambieranno. A partire dal 2030, però, si scenderà per arrivare al 47 per cento nel 2037. Questo significa che chi ha poco meno di 40 anni adesso dovrà per forza di cose pensare a una forma di integrazione della pensione. Secondo i calcoli attuariali fatti dall'Inos, nel 2037 il reddito medio annuo lordo dei lavoratori dipendenti sarà di 56.831 euro e la pensione sarà di 26.954 euro. I precari. Se i lavoratori dipendenti non ridono, i precari proprio si dovrebbero mettere a piangere. Andando avanti a versare per tutta la vita i magri contributi previsti per i contratti co.co.co e co.co.pro. nel 2037 avranno una pensione che sarà appena il 14 per cento del loro reddito. Per loro, quindi, pagare una forma integrativa di pensione è obbligatorio. In Trentino, i precari sono circa 30 mila e hanno un reddito medio di 8 mila euro all'anno. I commercianti nel 2037 avranno, in media, una pensione del 44 per cento del reddito, mentre adesso hanno il 46 per cento. Tonfo più pesante per gli artigiani che passeranno dal 50,3 al 43,2 per cento. Le pensioni. Secondo i dati dell'Inps, l'ente versa 132.815 pensioni. L'importo mensile medio delle pensioni dei trentini è di 774,65 euro, ma con una grossa differenza tra maschi e femmine. Le seconde prendono meno della metà dei primi, ovvero 537,69 euro contro 1.122,81. Una differenza che è giustificata essenzialmente dal fatto che le donne spesso hanno meno anni di versamenti e svolgono lavori meno retribuiti. Non mancano i pensionati Paperoni che se la cavano bene. In provincia ci sono anche 1.597 assegni sopra i 3 mila euro mensili. La media di questi assegni è di 4.006,49 euro. Da considerare però che, sul totale delle 132.815 pensioni pagate dall'Inps, 37.717, ovvero più di un quarto, sono integrate al minimo perché sarebbero troppo basse. L'importo medio di questi trattamenti integrati è di 448,46 euro al mese. Le pensioni Inps dei lavoratori dipendenti sono 50.271 per una media mensile di 1.039,89 euro. In media i lavoratori autonomi prendono meno. Le pensioni pagate in Trentino sono 34.028 per una media di 786,48 euro al mese. I lavoratori parasubordinati, ovvero i precari, prendono una miseria. L'Inps versa 2.546 assegni per un importo medio di 80,12 euro al mese.
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