«Trentini nel mondo», taglio nel finanziamento
Tafner: «Ci sarebbe bisogno di maggior coerenza da chi ci governa: bisogna decidere se i nostri connazionali all’estero sono una risorsa oppure no»
TRENTO. «Ormai è quasi un ritornello: i tempi sono difficili, c’è la crisi. Ma in fondo la crisi è salutare, poiché porta ad una radicale revisione, quanto mai necessaria, delle cose. La crisi ci impone delle scelte, stabilire le priorità, dando grossa importanza alla solidarietà, ora più che mai elemento fondamentale nella nostra società». Così ha aperto ieri Ferruccio Pisoni l’assemblea annuale della «Trentini del mondo», e l’associazione, che si occupa di mantenere i legami e le relazioni con le comunità di persone provenienti dalla nostra regione emigrate in altre nazioni e conta oltre 230 circoli sparsi in tutto il mondo, dovrà fare i conti sui tagli - nell’ordine del 20 per cento - dei finanziamenti della Provincia.
Argomento principale di questa assemblea è stato ovviamente il bilancio dell’anno 2012 che, nonostante l’aumento dei costi e il fatto che l’associazione abbia portato a termine tutte le iniziative previste dal bilancio di previsione, si chiude in attivo, con un utile che si aggira attorno ai 10mila euro. Sicuramente un dato positivo, anche se nel 2011 l’avanzo d’esercizio registrato superava i 21mila euro, che dimostra la validità delle strategie per combattere la crisi studiate da Trentini nel mondo, che ha attuato economie di scopo, razionalizzando le attività, concentrandole e puntando all’abbassamento dei costi fissi, oltre alle partnership iniziate con diversi enti, istituzioni e associazioni per accorpare iniziative comuni, riducendo così i costi, e sottoscrivere della convenzioni per condividere alcune spese.
Il Presidente di Trentini nel mondo Alberto Tafner però puntualizza: «La chiusura in attivo del bilancio non deve comunque farci dimenticare che stiamo attraversando un problematico momento storico che prevedibilmente ci porterà ad una sempre maggiore decurtazione dei contributi provinciali». Ed effettivamente questa decurtazione è già parzialmente ravvisabile nei bilanci del 2012.
«Ci sarebbe bisogno -continua Tafner- di una maggiore coerenza in chi governa la cosa pubblica, sia a livello locale che nazionale, in modo che le scelte di principio possano svilupparsi in atti concreti e programmabili e sostenibili finanziariamente. In sostanza, per parlare molto chiaro, se si decide che i nostri connazionali all’estero, i trentini nel nostro caso, costituiscono una risorsa, bisogna agire in modo da poter operare di conseguenza; altrimenti si abbia il coraggio di fare una scelta diversa, dichiarandolo».
Si è anche parlato della modifica allo statuto dell’associazione, decisa lo scorso anno ma entrata da poco in vigore, che prevede l’introduzione delle figure dei “Coordinatori dei Circoli Trentini” che si trovano nelle varie zone del mondo. Questi coordinatori sono stati introdotti per facilitare e favorire i rapporti ed i contatti tra i soci, i circoli e l’associazione, dovranno sostanzialmente tenere aggiornata l’associazione a proposito di ciò che succede nella loro area di competenza. I coordinatori saranno tenuti a seguire un percorso di formazione che si svolgerà a Trento in autunno, dopodiché potranno iniziare ad operare sul territorio, aiutando non solo Trentini nel mondo, ma anche tutte le associazioni, gli enti e le istituzioni con cui quest’associazione collabora.
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