Treni soppressi: esposto in Procura
L'ha presentato il Centro tutela consumatori. Anche i macchinisti protestano
BOLZANO. Treni soppressi a causa di «problemi tecnici» e «ferie e malattie»: queste le giustificazioni di Trenitalia. Ma il Centro tutela consumatori utenti (Ctcu) non ci sta e presenta un esposto in Procura. Arriva anche la denuncia dei macchinisti: siamo sotto organico da anni. Il procuratore aggiunto Markus Mayr non ha ancora ricevuto l'esposto del Ctcu e taglia corto: «Valuteremo la situazione non appena avremo la documentazione».
Walther Andreaus, direttore del Ctcu, invece, è un fiume in piena: «Le motivazioni addotte per giustificare la soppressione di numerosi treni locali sono assolutamente ridicole. I danni e i disagi per gli utenti del trasporto ferroviario invece notevoli. Abbiamo segnalato la cosa alla Procura e chiederemo di indagare per verificare se vi siano comportamenti penalmenti rilevanti». Secondo Andreaus ferie e malattia, problemi tecnici ai treni e altro «non possono essere considerati "cause di forza maggiore"» e invita Trenitalia a «pianificare al meglio il proprio lavoro», perché «deve garantire la mobilità dei passeggeri».
Il direttore del Ctcu conclude chiedendo che la Provincia «proceda almeno e da subito con le decurtazioni dei compensi a Trenitalia, per palese inadempimento alle norme del contratto di servizio».
Ma le dichiarazioni di Trenitalia hanno suscitato scalpore non solo tra utenti e istituzioni, ma anche tra gli stessi dipendenti. A denunciare la situazione generale dell'azienda è il sindacato dei macchinisti «Orsa» Bolzano: «Trenitalia scarica la responsabilità delle soppressioni sul personale, e più precisamente su malattie e infortuni, dimenticandosi però della cronica mancanza di personale che oramai grava da anni. Per una politica aziendale interamente volta al risparmio, sfruttando l'impegno del personale, ovvero l'utilizzo massiccio dello straordinario, l'azienda è riuscita a tirare avanti centellinando le assunzioni e bloccando di fatto il turnover. Ma ora la corda si è rotta: qualche malattia, ma non più del solito, e maternità e i treni vengono soppressi per "problemi organizzativi"».