Tre Comuni al voto per la fusione
Bersone, Daone e Praso domenica 13 aprile si pronunciano sul referendum che porterà a Valdaone
VALLE DEL CHIESE. Con il referendum di domenica prossima – urne aperte dalle 8 alle 21 – gli abitanti di Bersone, Daone e Praso in Valle del Chiese diranno la parola decisiva sul progetto di fusione dei loro territori nel Comune di Valdaone.
Il lavoro preparatorio è stato lungo e impegnativo per le amministrazioni, determinate a compiere un passo fondamentale per il futuro di queste piccole comunità. Sin dai mesi scorsi all'interno dei tre Comuni sono stati costituiti, in funzione della prospettiva della fusione, alcuni gruppi di lavoro per approfondire tematiche di grande interesse per i cittadini, come le politiche familiari e sociali, gli usi civici, il turismo e le opportunità di valorizzazione ambientale.
I risultati emersi sono stati oggetto di incontri specifici con le realtà associative e gruppi sociali d'interesse per cominciare a costruire insieme il futuro del nuovo Comune. Ma non bastava. In un progetto di questa natura che interesserà nel profondo le singole comunità ed i censiti con le loro famiglie, la premessa per creare il consenso deve essere il coinvolgimento più esteso della gente.
«Era necessario - spiega per tutti Maddalena Pellizzari, assessora all'informazione, ricerca, turismo e sport di Daone - renderla partecipe nella creazione di una progettualità a lungo respiro, che porti a un “piano di comunità” che guardi al futuro, che consenta di fare rete con il contesto limitrofo». Per fare questo le tre amministrazioni ed in particolare i tre sindaci Lener Bugna, Ugo Pellizzari e Roberto Panelatti, hanno organizzato e condotto numerose serate informative e di ascolto, per presentare le loro proposte e soprattutto per discutere con i propri censiti in funzione della “visione” del nuovo Comune Valdaone. Nel contempo sono stati ampiamente diffusi due fogli informativi. Con il primo viene illustrata la “filosofia” che sta alla base della proposta di fusione: una più efficiente organizzazione della macchina amministrativa, una riduzione dei costi della politica, nuove risorse che verranno garantite dai contributi regionali ed anche infine, un maggior “peso politico” che il nuovo Comune potrà esercitare rispetto alle future scelte di sviluppo. Con la seconda comunicazione, accanto ad una scheda tecnica sul “nome, sede e struttura” del nuovo Comune di Valdaone sono state spiegate tutte le novità inerenti il flusso dei documenti, le informazioni pratiche su come e dove reperirli, gli adempimenti in carico ai cittadini, alle imprese ed al nascente Comune.
Previsioni sul voto di domenica? Non se ne fanno, nel rispetto delle regole e in attesa che il popolo si pronunci, anche se affiora qua e là qualche timore in termini di astensione. Qualche mugugno s'è registrato, qualche lieve 'mal di pancia' intorno al nome Valdaone, che andrebbe ad ... oscurare gli altri due paesi. Una punta di rammarico rispetto al “passo più lungo” che si sarebbe potuto fare accorpando nell'operazione anche Pieve di Bono e Prezzo in nome dei secoli che furono, qualche accidente alla prospettiva di portare i bimbi della scuola materna a Daone e non più a Pieve di Bono. Obiezioni che gli amministratori ed anche molti abitanti propendono a minimizzare, in funzione di una opportunità da cogliere in termini di benessere dei cittadini e di una migliore efficacia della struttura amministrativa integrata e unificata.
Ed ora la palla passa alle tre comunità, ad ogni singolo cittadino con diritto di voto. E' il bello della democrazia.
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