Translagorai, marcia indietro della Sat
Niente rifugio-ristorante: «Malga Lagorai deve restare un bivacco». E ora la patata bollente passa alla Magnifica di Fiemme
TRENTO. Contrordine, dopo settimane di confronti, incontri e approfondimenti la Sat frena sul progetto Translagorai. In particolare sul progetto di ristrutturazione di Malga Lagorai che -nelle intenzioni della Società degli alpinisti tridentini - dovrebbe diventare “un bivacco attrezzato e custodito, con cucina e servizi igienici, in luogo dell’attività di ristorazione. Una soluzione che vedrebbe la gestione oggi esclusivamente zootecnica dell’alpeggio, valorizzata in una logica di ospitalità fortemente integrata e connessa alla gestione alpicolturale della malga” si legge nel comunicato diffuso ieri mattina al termine di una conferenza stampa.
Si tratta di una parziale marcia indietro, ma i vertici della Sat spiegano che continueranno a sostenere il progetto Translagorai che nel complesso - hanno detto - “riteniamo positivo”. Ora la palla passa alla Magnifica comunità di Fiemme che di quella malga è proprietaria e dovrà decidere se tenere conto (o meno) delle osservazioni della Sat. Non c’è fretta dato che di tutto il pacchetto Translagorai la ristrutturazione della Malga Lagorai è l’ultimo tassello, ma solo in senso cronologico visto che in realtà è ritenuto il punto più delicato dell’intera iniziativa dagli oppositori del progetto. In particolare fa discutere l’ipotesi di realizzare un’attività di ristorazione all’interno della malga, che molti considerano un primo passo per progetti di portata (e impatto ambientale) più ampio.
Non è stata una decisione facile per la Sat, che in questo modo cerca di risolvere le fratture interne (molti soci hanno contestato la partecipazione e il sostegno al progetto) ma sarà sicuramente criticata dai partner che avevano partecipato al progetto, in primis dalla Provincia, dai Comuni della valle di Fiemme e Valsugana e dal Parco Naturale Adamello Brenta che figurano tra i protagonisti del patto, mentre la Sat è - come ha fatto notare ieri la presidente Anna Facchini - tra i semplici sostenitori.
Alla conferenza stampa di ieri non erano presenti né l’ex presidente Claudio Bassetti né Tarcisio Deflorian che avevano seguito il progetto che ha portato al patto a più voci con la Provincia. Nel corso della conferenza stampa di ieri è emersa anche un’accusa inquietante da parte della Sat, secondo cui dalle prime ipotesi del progetto (sostenute dalla Sat) al protocollo approvato dalla giunta provinciale sarebbero cambiate le regole del gioco, in particolare appunto riguardo all’attività di ristorazione nella malga.
Sempre dalla Sat sono emerse posizioni più prudenti per quanto riguarda il potenziamento della rete cellulare sul Lagorai ma soprattutto per i sentieri: «Dopo l’ondata di maltempo di fine ottobre le condizioni sono cambiate radicalmente sul Lagorai ma anche su altri versanti del Trentino. La priorità degli investimenti dovrebbe essere data - scrive la Sat - a sentieri più frequentati rispetto a quelli della Translagorai.