Terrorismo e proselitismo, "assoluta condanna" dell'imam Breigheche
Sul covo a Merano, interviene anche il presidente della Comunità Islamica del Trentino Alto Adige. Che aggiunge: "Il genocidio in Siria favorisce l'estremismo"
TRENTO. L'imam di Trento, il siriano Aboulkheir Breigheche, condanna fermamente la propaganda del terrorismo e il reclutamento di foreign fighter. «La persona in questione è sconosciuta per noi in Trentino e non abbiamo mai notato qui cose del genere. In ogni caso è assoluta la nostra condanna per qualsiasi forma di attività in questo senso», dice Breigheche, che è anche presidente della Comunità Islamica del Trentino Alto Adige.
Il rierimento è alle misure cautelari eseguite dal Ros dei carabinieri in un'operazione antiterrorismo, che riguarda anche un uomo che viveva a Merano, in Alto Adige, Abdul Rahman Nauroz, uno degli arrestati nel blitz del Ros, risultato «particolarmente attivo nell'attività di reclutamento», «sia attraverso internet, sia attraverso "lezioni" che teneva nel proprio appartamento».
Quanto al reclutamento di foreign fighter, «qualsiasi attività illegale, come il reclutamento, è a danno della comunità locale, di quella italiana e dell'intera comunità che vive in Occidente. È del tutto estraneo a quello che cerchiamo di fare e di insegnare. Ci auguriamo quindi che questo tipo di persone vengano individuate e condannate. Noi facciamo attività di sensibilizzazione e di solidarietà, come il volontariato».
Aboulkheir Breigheche parla anche del suo paese d'origine. «Se l'Occidente non vuole estremisti, in Siria deve adoperarsi per fermare il genocidio, perché di questo si tratta. I siriani non sono tutti estremisti, ma la lunga guerra li fa nascere».
«La guerra in Siria - ha aggiunto - è il risultato della politica dell'Occidente stesso: un silenzio assordante mentre il popolo viene massacrato tutti i giorni, compresi i bambini. Ci mancava anche l'aviazione russa che per bombardare l'Isis colpisce quartieri normali, ospedali. È inaccettabile. Per fermare la guerra sarebbe sufficiente togliere di mezzo quel criminale di Assad (il presidente siriano Bashar al Assad, ndr) e non è così difficile per la comunità internazionale».
Per Breigheche «basterebbe una no fly zone. Ma si vede che il popolo siriano non conta. I siriani non sanno più dove siano l'Onu e i diritti civili. Assad sta lanciando barili esplosivi e armi chimiche da quattro giorni. Non c'è una famiglia che non abbia avuto più di una vittima. Per non dire che la Siria è la culla della civiltà».