«Teatro, costi più bassi ricorrendo ai volontari»
La ricetta di Fontanari per contenere le spese di gestione. L’allarme di Lazzeri: «Servono 3.500 euro al giorno». Morelli: «130mila euro l’anno li paga il Comune»
PERGINE. Qualche stupore, non senza un pizzico di preoccupazione, aveva suscitato una considerazione a proposito dei costi di gestione del futuro teatro comunale. Era avvenuto sabato in piazza Fruet nel dibattito promosso in proposito dall'Associazione “ariaTeatro”. Erano intervenuti tutti e sette i candidati a sindaco o comunque rappresentanti di lista. Autore era stato Daniele Lazzeri, di Alternativa Pergine Futura.
Lazzeri ha alle sue spalle una notevole esperienza maturata nel settore culturale sia a livello locale che internazionale e aveva rivolto gli auguri ad “aria Teatro” per l'importante impegno assunto. Aveva poi sottolineato come «a seguito di una serie di incontri con tecnici del settore, l'analisi dei costi per la conduzione della struttura dimostra la sostanziale insostenibilità degli oneri di gestione del nascente teatro». Aveva parlato di 3.500 euro al giorno. «Non è un caso - aveva proseguito Lazzeri - che il Centro Servizi Santa Chiara e Pergine Spettacolo Aperto non abbiamo partecipato al bando promosso dal Comune di Pergine poiché hanno ritenuto il contributo comunale ben al di sotto del minimo necessario per pareggiare i conti. Non solo. L'intervento della Provincia a sostegno dei buchi di bilancio del Centro Santa Chiara (2 milioni circa nel 2011 e 3 nel 2012), dimostrano quanto le statistiche nazionali vanno dicendo da tempo. E cioè che le strutture teatrali con meno di 600 posti sono perennemente in perdita». A questo punto, abbiamo sentito cosa ha da dire Denis Fontanari (di ariaTeatro) che, con un gruppo di soci, gestirà appunto il teatro.
«Riusciremo - ci ha detto ieri - con persone qualificate nelle specifiche mansioni che saranno affiancate da volontari. In sostanza, tutti i ruoli possibili coperti da persone che fanno parte dello staff. Non quelle evidentemente legate a prestazioni tecniche specializzate per le quali è previsto un tecnico abilitato. Altra copertura verrà dagli affitti di attività commerciali, dagli sponsor, dal bar, dalla collaborazione con altre realtà culturali (Psa, Ctt, Danzamania e altre ancora) e in questo senso stiamo tessendo una rete». Importante anche un altro aspetto: «Quanto c’è ora in fatto di proposte, sarà trasferito nel nuovo teatro, ampliandole e adattandole. Questo dal 21 settembre al 21 giugno».
In fatto di costi, abbiamo interpellato anche Marco Morelli, l’ex assessore “autore” del bando. «La nostra filosofia - ci ha detto ieri - fa riferimento alle risorse sempre più ridotte a fronte di nuove strutture da mantenere: scuole, centro giovani, biblioteca e piscina. Per noi è stato un ottimo compromesso quello raggiunto con ariaTeatro. Abbiamo garantito la proposta culturale attuata finora, ma anche molto di più attraverso il gestore».
Il bando prevede che il Comune verserà 80.000 euro di contributo (annuo per 3 anni) e avrà in carico acqua, energia elettrica e gas. «Il totale sarà di 90/100.000 euro annuo - dice Morelli - coperti per il 33% dal gestore con un minimo di 30.000 euro. Il Comune avrà sempre la spesa della stagione teatrale organizzata annualmente (circa 20.000 euro). Considerando anche le spese di affitto per il Don Bosco (non più presenti), la spesa ordinaria per il Comune sarà di circa 130.000 euro. Ma occorre tener presente che il Comune offrirà anche “contenuti” culturali».
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