«Tagliatevi subito le indennità»

Alla festa delle Acli il presidente Dalfovo ha incalzato i consiglieri provinciali



TRENTO. «E' meglio tardi che mai. Adesso anche Dellai ha detto che si devono tagliare le indennità dei politici. Bene perché l'ora è arrivata da un pezzo. Con questa crisi, si deve fare presto e dare un segnale forte». Il presidente delle Acli Arrigo Dalfovo ieri aprendo il suo intervento alla festa d'estate del movimento a Predazzo ha tirato le orecchie ai politici e ha chiesto che si faccia al più presto: «I risparmi devono essere realizzati da subito. E' già troppo tardi».

Dalfovo ha anche affrontato altri temi nel suo discorso. Ha parlato a braccio davanti a 600 aderenti alle Acli che sono giunti fino a Predazzo da tutto il Trentino. Per prima cosa, ha fatto riferimento ai quattro referendum del 12 e 13 giugno: «I referendum sono stati un momento molto importante - ha spiegato Dalfovo - perché i cattolici hanno cominciato a muoversi e a impegnarsi dopo tanti anni».

Il presidente delle Acli ha parlato del significato di una presenza cattolica in politica, ma senza però evocare una nuova Dc, un partito unico dei cattolici, piuttosto ha parlato di un impegno comune su alcuni temi dirimenti: «La presenza dei cattolici in politica deve tornare a essere significativa. Non penso a una nuova Democrazia cristiana. Piuttosto penso a un sinodo dei laici cattolici, una presenza dei valori cattolici non più in ambiti ristretti, ai margini della vita politica, ma un modo più strutturato che vada anche al di là degli schieramenti. Su certi temi, i nostri valori devono caratterizzare l'agire dei cattolici. Penso a forme di condivisione e a un confronto continuo e a un dialogo tra i cattolici che sono presenti nei vari schieramenti».

Ma Dalfovo non si è fermato qui. Un altro punto molto importante del suo discorso ha riguardato il futuro del Trentino e le scelte da fare nei prossimi anni: «Forse è opportuno rivedere certe scelte. I tempi sono cambiati e anche la situazione economica. Non penso che si possa andare avanti come se non fosse successo niente. Certe cose non si possono più fare». Il presidente delle Acli si riferisce soprattutto ai progetti faraonici che la giunta Dellai ha per il futuro: «Nell'agenda ci sono cose come Metroland e inceneritore. Quello che noi chiediamo è che queste scelte vengano riviste. Non diciamo che per forza debbano essere cambiate, ma almeno si faccia una verifica delle priorità. Si dovrà vedere le risorse a disposizione e guardare cose si può fare. Parlano tanto di Valdastico, ma hanno verificato se si può fare, se è un progetto adatto a questi nuovi tempi? Facciano una verifica di questo genere, attenta e seria e noi ci staremo, altrimenti si rischia di rompere tutto. Ci vuole un cambiamento di metodo».

L'avvertimento è alla giunta provinciale. Le Acli hanno un vasto seguito e l'avvertimento alla giunta è chiaro: è venuto il momento della sobrietà.  E qui si è innestato il discorso sui privilegi. La sobrietà non deve riguardare solo i progetti costosi in cantiere, ma anche la classe politica: «Vedo che Dellai ha detto che si devono tagliare le indennità. Era ora. E' già tardi. I risparmi devono essere realizzati da subito e non su cose strane e poco comprensibili. Si taglino lo stipendio senza tante disquisizioni. E non venga fuori che lo decidono adesso per il 2013 o il 2014. La crisi c'è adesso, quindi facciano i sacrifici adesso come tocca a tutti i cittadini. Bisogna cominciare subito a risparmiare a ridurre le spese e tagliare i rimborsi, ma soprattutto a sforbiciare le indennità, lo stipendio. Devono dare il buon esempio in tempi molto brevi e con misure significative, non con piccole cose».

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