Svaligiano la mensa della scuola Ci vogliono i Ris per incastrarli
L’indagine. Tre ventenni sono finiti a processo per aver rubato alimenti, soldi e due pc dall’istituto professionale di viale Verona Le impronte sono state rilevate dai carabinieri su alcuni residui di cibi consumati nottetempo, dopo aver scassinato anche le macchinette
Trento. La fame ha giocato un brutto scherzo a tre ventenni finiti a processo con l’accusa di furto aggravato ai danni della mensa dell’istituto di formazione professionale Sandro Pertini, a Trento.
I tre, infatti, sono stati individuati grazie a una meticolosa indagine del Ris di Parma, che ha analizzato alcune impronte rilevate su una teglia di lasagne e alcuni prodotti sottratti dalle macchinette della scuola. Gli autori della spaccata, infatti, oltre ad aver portato via diverse confezioni di tonno in scatola, olio di semi di girasole e d’oliva, più circa 300 euro in contanti, forse in preda ad un attacco di fame si erano “attovagliati” all’interno della mensa, lasciando quindi copiose tracce su contenitori e posate utilizzate per il pasto.
Le indagini
L’episodio era avvenuto alla fine del 2014. I carabinieri, che avevano raccolto la doppia denuncia del dirigente dell’istituto e della responsabile di Risto 3, che gestiva la mensa, avevano poi immediatamente avviato accertamenti, repertando bottigliette di plastica, succhi di frutta e altri involucri di alimenti saccheggiati tra distributori automatici e mensa.
I presunti autori della razzia avrebbero inoltre trafugato un cellulare, due pc portatili e le chiavi e i documenti di un furgone in dotazione all’istituto, oltre naturalmente ad aver causato danni ai distributori scassinati.
La svolta
L’identificazione è avvenuta proprio grazie al lavoro certosino svolto dal Reparto investigazioni scientifiche, che con l’analisi dattiloscopica è riuscito a isolare delle impronte, risultate poi appartenenti ai tre ventenni che oggi si trovano a processo.
I tre, che non sono originario del Trentino ma che comunque gravitano sul capoluogo, erano incensurati ma, a causa di piccoli precedenti di polizia, le loro impronte erano comunque in archivio e per questo è stato poi possibile incrociare l’esito delle indagini del Ris con le banche dati delle forze dell’ordine.
Naturalmente il processo è ancora in corso e solo con la sentenza si stabilirà se i colpevoli dell’accaduto sono i tre imputati oltre ogni ragionevole dubbio.
I danni
A parte quanto materialmente sottratto - dal denaro contante ai pc portatili - gli autori del furto, come detto, hanno provveduto a scassinare i distributori automatici, lasciando in giro lattine di bevande, succhi di frutta e altri residui di prodotti contenuti nelle macchinette.
I ladri hanno poi rovistato in vari armadietti all’interno dell’istituto e, alla fine, secondo quanto emerso dalle indagini, erano riusciti a introdursi forzando una finestra. Le porte delle varie aule “visitate”erano state debitamente sfondate e dunque danneggiate. I malviventi avevano avuto a disposizione parecchio tempo, tanto da poter agire indisturbati tra la mensa e le aule dell’edificio. Solo la mattina dopo, infatti, alla riapertura della mensa, i responsabili di Risto 3 si erano accorti dei danni, notando gli scaffali messi a soqquadro e diversi alimenti spariti.