«Sul Not la decisione spetta al consiglio»
L’ira del Comune dopo che Zeni ha presentato ai medici l’ipotesi Mattarello Detomas: «Gravissimo errore di metodo». E nel Pd riesplode la polemica
TRENTO. È di nuovo bufera politica sul trasloco del Not da via al Desert a Mattarello. Ad innescarla, questa volta, è stata la riunione del Collegio per il governo clinico (l’organismo dell’Azienda sanitaria composto dai responsabili dei dipartimenti, dell’assistenza territoriale e delle articolazioni organizzative) a cui lo scorso 4 novembre - come ha rivelato ieri il Trentino - sono intervenuti l’assessore alla salute Luca Zeni e il dirigente del dipartimento infrastrutture della Provincia Raffaele De Col per presentare la nuova ipotesi di localizzazione del nuovo ospedale a Mattarello. Soluzione fortemente caldeggiata dalla Provincia e contestata invece dal Comune di Trento, che ha ottenuto si aprisse un tavolo tecnico per arrivare ad una decisione.
Ora, mentre il tavolo deve ancora partire, il fatto che l’assessore e il dirigente andassero dai medici a illustrare «in anteprima» l’ipotesi di Mattarello, con tanto di scaletta dei tempi (gara entro dicembre 2016, lavori a inizio 2017) e soluzioni viabilistiche (sottopasso o cavalcavia tra il Not e il vicino eliporto e spostamento della ferrovia), è sembrato a molti un segnale del fatto che la Provincia consideri la decisione di fatto già presa.
E in Comune nessuno ieri nascondeva l’irritazione. La reazione non si è fatta attendere ed è arrivata in tarda mattinata con una secca nota ufficiale dell’amministrazione: «Le scelte urbanistiche che riguardano la città spettano al consiglio comunale, che insieme alle commissioni competenti (in particolare la commissione urbanistica) è l'unico organo politico titolato a decidere quale sarà l'area in cui sorgerà il Not. Nessuna illustrazione tecnica, nessuna riunione in qualsivoglia sede potrà dunque bypassare le tappe di un percorso che è stato già avviato ed è stato pienamente condiviso da Comune e Provincia». «L'illustrazione preventiva di contenuti tecnici e dettagli sugli aspetti più strettamente sanitari a una platea di addetti ai lavori non ha nulla a che fare con l'istruttoria congiunta Comune-Provincia e con la decisione finale, che non potrà che essere politica», chiarisce palazzo Thun. «Com'è noto, il Comune ha condiviso con la Provincia la necessità di procedere ad un approfondimento istruttorio per acquisire tutti gli elementi necessari all’assunzione di una decisione ponderata e fondata».
Ma le informazioni condivise con i vertici ospedalieri hanno mandato su tutte le furie anche Giuseppe Detomas, presidente della quarta commissione competente in materia di sanità: «Se quanto riferito a proposito della riunione si rivelasse corretto, rivestirebbe una gravità inaudita. Non si tratta di rivendicare ruoli o mettere in discussione livelli di governo e di responsabilità. Una scelta come questa non può non riguardare un piano di confronto politico allargato, non può sottrarsi al dibattito che sfocerà in un provvedimento legislativo, se non altro per ciò che attiene al reperimento e alla successiva allocazione delle risorse finanziarie necessarie. Spesso le scelte di metodo non corrette rischiano di travolgere processi decisionali. Anche quelli ispirati dalle migliori intenzioni».
Letta la notizia sul giornale, anche nel Pd è riesplosa la polemica su un tema caldo - il Not - su cui una parte del gruppo provinciale (Mattia Civico e Donata Borgonovo Re) contesta il suo assessore e il cambio di rotta della giunta su via al Desert. In mattinata il capogruppo Alessio Manica preannuncia una smentita di Luca Zeni, che però non arriva.
Arriva invece una lunga nota del dottor Eugenio Gabardi a nome del Collegio per il governo clinico dell’Azienda sanitaria, il quale spiega che «l’intervento dell’ingegner De Col non ha avuto il significato di illustrare una decisione già assunta, ma è servito unicamente a mettere al corrente la componente professionale circa le prospettive di un’opera tanto attesa, mettendo a confronto la soluzione precedentemente individuata con una nuova ipotesi di realizzare l’opera nell’area ove erano previste le caserme e che si è resa ora disponibile. Nella presentazione sono stati messi a confronto le caratteristiche urbanistiche e viabilistiche delle due diverse soluzioni. Sono state illustrate le motivazioni per cui la Provincia considera valida l’area di Mattarello ma è stato specificato che è in corso il confronto con il Comune». Ma i medici cosa pensano del dibattito sulle due aree? Gabardi sottolinea «il grande interesse suscitato per le indubbie opportunità offerte dall’ipotesi di Mattarello» e spiega che «i professionisti presenti hanno apprezzato il coinvolgimento su un tema così strategico». Ma i rumors dicono che tra i responsabili dei dipartimenti le opinioni sono diverse. E ieri il tentativo di far uscire una nota a favore della soluzione Mattarello si è fermato di fronte alle scarse adesioni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA