Subito proteste e mugugni per la ciclabile di via Dante

La nuova disposizione dei parcheggi per le auto è ritenuta troppo pericolosa I guidatori devono fare molta attenzione durante l’apertura della portiera



ROVERETO. Chi possiede l’auto con le portiere ad ali di gabbiano non dovrà sudare freddo ogni volta che parcheggerà in via Dante. Tutti gli altri invece dovranno preoccuparsi assai. Prima di scendere dall’abitacolo i guidatori dovranno guardare molto attentamente nello specchietto laterale, per vedere se arrivano altre auto o motociclette. Perché rischiano di ritrovarsi l’auto “monca”, con la portiera sul ponte di via Prima Armata, o un incidente. Insomma, la disposizione della nuova pista ciclabile in via Dante non piace. Anzi, a detta di residenti ed esercenti, presenta insidie e trappole. Spieghiamo meglio.

La pista ciclabile, prima delle novità, correva sul lato sinistro di via Dante, in senso contrario alle auto. Da ieri, invece, è stata collocata sul lato opposto, attaccata al marciapiede: è più larga, in modo da permettere i due sensi di marcia contemporaneamente. I tredici parcheggi delle auto invece sono stati posizionati a centro strada. Il resto della carreggiata è occupato dalla corsia di marcia dei mezzi. Ieri pomeriggio, appena gli operai hanno terminato di disegnare a terra le nuove linee, sono esplose le proteste. Le riassumiamo.

Partendo dalla farmacia Thaler, troviamo tre parcheggi gialli. Quello per la fermata del bus, quello del carico e scarico, quello dei disabili. Arriva il bus. Quando riparte deve superare il camion che è parcheggiato sul carico e scarico, facendo una manovra impegnativa per l’autista. Il muso invade tutta la carreggiata e blocca il flusso di auto. Più avanti un’automobilista apre la portiera, sbadatamente. Frenata robusta di un camion. Non c’è spazio a sufficienza per portiera e camion. Dopo il rito delle imprecazioni, il flusso di auto riparte.

Nemmeno chi è seduto ai tavolini dei bar ora si sente più sicuro. Vero che via Dante è una strada con il limite di velocità a 30 all’ora, ma sentire lo spostamento d’aria dei bus e delle auto a due passi regala emozioni forti. Per non parlare dello smog. «Servirebbe una barriera metallica fra marciapiede e strada, per avere più sicurezza», suggerisce una giovane cliente del bar di via Dante 20.

C’è chi invece se la prende con la distanza fra i parcheggi delle auto e la doppia linea gialla della nuova pista ciclabile. «Se avessero tenuto i parcheggi bianchi più vicino alla linea gialla non ci sarebbero così tante preoccupazioni ad aprire le portiere delle auto, sia a destra sia a sinistra», spiega un commerciante della zona. Qualcuno obietta anche sulla disposizione in curva delle barriere in corrispondenza del negozio Malfer. Insomma, il debutto della nuova ciclabile è stato un flop. Urgono correttivi. Così la pensano i residenti. (n.f.)

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