Storo, fa il pieno di Gpl e l’auto rischia di esplodere

L’area di servizio è stata transennata e per un’ora il traffico sulla statale 237 è rimasto bloccato Fuga di gas per una valvola difettosa, arrivano i vigili del fuoco con getti d’acqua nebulizzata


di Aldo Pasquazzo


CONDINO. Una valvola che regola il serbatoio di alimentazione di una Clio che il proprietario stava rifornendo di Gpl, è stata ieri all’origine di sessanta minuti di passione all’area di servizio Agip dei fratelli Leotti alle Staiade tra Condino e Storo. Il rischio di esplosione era probabile, visto che nel frattempo una nube di gas incominciava ad avvolgere il mezzo posto a ridosso della pompa. Paolo e Giuseppe Leotti, in quegli attimi interminabili, non si fanno prendere dal panico tanto che per prima allontanano il conducente di Ponte Caffaro e poi spingono la vettura al di la della statale, dove il traffico da e per Storo veniva successivamente bloccato per oltre un’ora in ambedue i sensi di marcia.

Erano circa le 12 e un quarto di ieri, quando si è verificato l’episodio. Nel volgere di pochi minuti un via vai di vigili del fuoco e carabinieri confluiscono dentro il piazzale che confina con il bar Mangianotte, gestito da Lara Festa. Anche quest’ultima è costretta a chiudere battenti e cassa per il tempo necessario a garantire il ritorno alla normalità. Un centinaio di metri di lato in linea d’aria – altro incombente non di poco conto - c’è anche la Gabogas dove si alimentano e si conservano bombole e bomboloni per uso domestico e riscaldamento.

«Una volta sul posto – dicono Andrea Bagattini e Giuseppe Radoani rispettivamente comandante e vice nell’ambito dei vigili del fuoco volontari di Condino – il rischio esplosione sussisteva. Alcuni uomini, dotati di autorespiratori, avvalendosi di getti d’acqua nebulizzata sono ben presto riusciti a creare dei varchi in modo da ventilare la nube che si era creata in prossimità delle pompe». L’intervento, che si è protratto per quasi una sessantina di minuti, ha comportato la chiusura del traffico lungo la statale 237 del Caffaro, considerato che a quell’ora molti dipendenti che lavorano in zona erano in viaggio sia verso Storo che in direzione di Condino».

Aggiungono il comandante e il suo vice: «In circostanze come queste è sempre meglio non rischiare. A monte effettivamente c’è una stradina interpoderale, quella delle case di Mon, che però non abbiamo utilizzato, considerate anche le sue dimensioni. Un suo impiego, anche per le sole vetture, avrebbe comportato altri problemi ancora». Sui soccorsi c’è convergenza nell’evidenziare il lavoro svolto da pompieri e carabinieri. «Dobbiamo dare atto che vigili del fuoco e forze dell’ordine hanno lavorato in sintonia e con molta professionalità», hanno commentato i fratelli Leotti. Che l’area di servizio dei due condinesi sia destinata a fare cronaca, tra investimenti di ungulati e incidenti, non ci sono dubbi commentavano ieri in molti.

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