«Sono i vigili del fuoco a chiamare gli artigiani Nessuna concorrenza»
Sergio Cappelletti, mezzo secolo in uniforme, sulla diffida di De Laurentis: «Ma sta a noi valutare prima i rischi»
TRENTO. Quando c’è un’emergenza deve intervenire chi ha la professionalità (ed è investito dell’incarico) per farlo, cioè i vigili del fuoco. I quali non hanno affatto intenzione di “rubare il lavoro” agli artigiani, come paventato dal presidente di categoria Roberto De Laurentis. Sergio Cappelletti parla a titolo personale, ma sulla scorta di un’esperienza che sfiora il mezzo secolo: nel 2018, infatti, festeggerà i 50 anni di partecipazione all'attività pompieristica e per 10 anni è stato presidente della Federazione dei vigili volontari.
Cappelletti, De Laurentis ha chiesto che i vigili non invadano il campo degli artigiani, svolgendo compiti che spettano a questi ultimi. Che ne pensa?
I vigili volontari dalla legge regionale del 1954 sono stati adibiti al soccorso tecnico urgente: per capirci, brucia una casa e intervieni subito; oppure c'è un'alluvione o 5 metri di neve... Gli statuti dei corpi prevedono anche che, qualora non ci fossero artigiani in loco, i vigili possano anche supplire a questo tipo di carenza. Ne avevamo parlato tempo fa: De Laurentis si lamentava che venissero fatti dai vigili altri lavori: bisogna vedere quali però. Perché l'emergenza è una questione talmente ampia che solo quando sei sul posto puoi prenderne atto. Conseguentemente io penso che stia nel buon senso dei nostri vigili e dei comandanti, in cui io ho piena fiducia, valutare la situazione.
Che rapporto c’è tra i vigili del fuoco e gli artigiani?
Sono loro i primi a chiamare i servizi di supporto: negli incidenti stradali viene richiesto il carro attrezzi, non è che la macchina la portino in officina i vigili. Anche quando si spacca la caldaia e una casa si riempie d'acqua, loro tamponano, ma dopo deve intervenire il caldaista. Sono anche un attento osservatore della cronaca locale e non mi risulta che ci siano stati abusi dettati da una frenesia di intervento.
Quindi sono giuste o eccessive le lamentele di De Laurentis?
La sua lettera è stata presa in seria considerazione sia da parte della dirigenza della federazione che dai comandanti. Noi non vogliamo entrare nelle beghe politiche all'interno delle amministrazioni locali. Su questo bisogna essere chiari. Non vanno fatte generalizzazioni.
Il rischio è che succedano disguidi come quello avvenuto in occasione dell'ultima nevicata a Riva. Il comandante dei vigili locali ha risposto alle minoranze citando la diffida di De Laurentis. Ma trovare privati che garantiscano la stessa tempestività dei vigili non sempre è una cosa automatica…
Qualsiasi comune ha dei piani che prevedono l'intervento dei propri operatori. Quello di Trento interviene con tecnici reperibili e le strade sono in appalto a una serie di privati che hanno i trattori. Non ho mai visto vigili nelle piazze a spalare neve, se non nel 1985. Bene quindi fa De Laurentis a rinfrescare la memoria, ma l'importante è non generalizzare. Altrimenti si rischia che in qualche piccolo paese si rompa un equilibrio delicato che esiste e funziona.
A cosa si riferisce?
Già bisogna sottostare a leggi sulla sicurezza che sono importanti ma pesanti. Mi pare che in questi anni il sistema pompieristico sia cresciuto molto nell'ambito dell'interventistica - in osservanza delle leggi - e questo è un bene. Tenendo presente che il comandante è un referente del Comune. Una cosa va ricordata: quando vai ad aprire una porta, dietro non sai mai chi c'è: può non esserci nessuno o uno che con la fiocina ti infilza, come accadde a Mori. La responsabilità del vigile non è da poco. La selettiva sul cellulare obbliga i vigili a intervenire: non è possibile fare diversamente. Una volta sul posto valuteranno se è un intervento che devono fare loro subito o possono eseguire il giorno dopo gli artigiani. (l.m.)