Soffitte fantasma, trovata la soluzione
Potranno essere trasformate senza oneri in appartamenti, ma cambieranno valore catastale e superficie ai fini Imu e Tares
PERGINE. Soluzione individuata dalla giunta comunale per la soluzione del problema “soffitte fantasma” che da anni ormai tiene banco. Una soluzione che si ispira al concetto di “recuperare l’esistente per non consumare territorio”.
Le spiegazioni ci arrivano dall’assessore all’urbanistica Massimo Negriolli a seguito della riunione svoltasi tra capigruppo, sindaco, assessore, e tecnici l’altra sera in municipio. La riunione ha fatto seguito a quella del dicembre scorso nel corso della quale erano state prospettate alcune possibilità.
In sostanza, sarà data l’opportunità ai proprietari di appartamenti con le ormai note “soffitte fantasma” di recuperarle ai fini abitativi.
Alla riunione hanno partecipato i capigruppo consiliari con propri tecnici di fiducia (come Maurizio Mattivi, Giancarlo Conci, Luciano Eccher), i tecnici comunali (tra questi, Loris Moar ed Elisabetta Miorelli), naturalmente il sindaco Roberto Oss Emer e l’assessore all’urbanistica Massimo Negriolli che ha ricordato, appunto, la necessità di dare risposta alla questione dei sottotetti, incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente per non consumare suolo e tutelare gli spazi aperti.
Interpellato ieri, l’assessore Negriolli ha specificato che era stato eseguito un censimento e che erano stati individuati 315 edifici costruiti dal febbraio 2002 (entrata in vigore del Prg) al 23 febbraio 2010, data in cui sono state vietate le “soffitte fantasma” (dati che ci sono stati confermati anche dal sindaco Oss Emer). La “sistemazione urbanistica” delle soffitte fantasma avverrà dando possibilità ai proprietari di intervenire con ristrutturazione della “soffitta”, tenendo conto comunque che sono e restano in vigore le norme igienico-sanitarie e tutti gli altri limiti previsti dal Prg.
La scelta di intervenire o meno è lasciata quindi al proprietario. Potrà, secondo propria decisione, provvedere a quelle opere necessarie a rendere abitabile la soffitta qualora ci siano i requisiti. Non dovrà pagare nulla al Comune e a nessuno. La conseguenza diretta è l’incremento del valore dell’immobile che evidentemente influirà sulla rendita catastale, sulla superficie da calcolare ai fini Imu (o nuove imposte sulla casa), e anche ovviamente sulla Tares e tassa rifiuti (Amnu). Negriolli ha anche sottolineato che «si tratta di uno strumento che interessa tutti i sottotetti; sarà il proprietario a decidere se le norme lo consentono e se gli conviene dal punto di vista finanziario». Quest’ultimo aspetto fa riferimento soprattutto alla opportunità di alzare il tetto per rendere abitabile la soffitta che per le altezze non lo è. L’assessore ha anche ricordato che il principio di recuperare l’esistente per non consumare territorio è previsto anche nel piano in gestazione alla Comunità di valle. Dell’argomento si parlerà nella prossima seduta consiliare, con l’adozione della modifica alle norme del Prg.
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