Sigaretta dimenticata: stanza da letto in fiamme
Rovereto, la chiamata ai pompieri alle 15.20, la padrona di casa era uscita in città. Solo danni ma paura per i bambini, tratti in salvo dai vigili del fuoco
ROVERETO. Non c'è pace per via Flaim. A nemmeno due settimane dall'omicidio di Cristian Gottardi, due piani sopra, nella stessa casa, è scoppiato un rovinoso incendio che ha devastato la stanza da letto di un'inquilina. Lei non era in casa e sono passate molte ore prima che i carabinieri la rintracciassero del tutto inconsapevole di ciò che era capitato nel suo appartamento.
Al civico 5 di via Flaim, al piano terra, ci sono ancora le finestre di casa Gottardi, tuttora sotto sequestro giudiziario, sigillate dal nastro adesivo dei carabinieri. E alle 15.20, gli inquilini del primo piano hanno sentito uno scoppio. Poco dopo sentono odore di bruciato, si affacciano e vedono il fumo uscire dalle ante della finestra lasciate aperte al piano superiore. Chiamano i pompieri, che intervengono subito con un’autopompa e un’autoscala. Non c’è un secondo da perdere, temono che l’inquilina, F.C., 35 anni, con una figlia in tenera età, sia rimasta intrappolata nell’appartamento in fiamme.
Davanti al civico 5 si raduna un numeroso gruppo di curiosi, che cerca di capire cosa sta succedendo. Una donna straniera grida: «C’è anche una bambina, l’avete trovata?» Sono attimi di febbrile concitazione. I pompieri salgono sulla scala ed entrano nella casa, satura di un fumo biancastro. L’origine dell’incendio viene localizzata subito: è nella stanza da letto. Con le lance ad acqua, spengono le fiamme in pochi minuti. Escono quasi tutti gli inqulini, allarmati. Alcuni vigili del fuoco intanto si curano di portare fuori dall’edificio dei bambini che erano rimasti nello stabile. Intanto arrivano un’ambulanza di Trentino emergenza e una della Croce rossa. Ma è solo una precauzione, l’appartamento è vuoto. F.C. , che era stata avvistata in città, viene avvisata in qualche maniera che la sua stanza è andata in fumo. Secondo i primi mrilievi, pare che il fuoco sia stato provocato da una sigaretta dimenticata accesa.
La donna, che ha alle spalle una vita difficile e problemi con l’alcol, si reca di persona alla stazione dei carabinieri e giura che lei, in via Flaim, non ci sta da alcuni giorni. Racconta di aver consegnato le chiavi a qualcuno, ma non ricorda a chi.
Nel frattempo si mobilita anche l’Itea, proprietaria dello stabile, e si preoccupa di individuare per lei un alloggio alternativo. L’appartamento, tutto sommato abbastanza integro (eccettuati i muri, anneriti dalla caligine), viene posto sotto sequestro dai carabinieri per ulteriori verifiche.
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