la novità

Sequestro delle auto, la scure arriva online

Dal primo gennaio è entrato in vigore il pignoramento telematico dei veicoli. E ora il debitore si ritrova subito appiedato


di Daniele Peretti


TRENTO. Tra le novità legislative che caratterizzeranno il 2015, c'è anche quella dell'entrata a pieno regime del pignoramento telematico dei mezzi. Fino a poco tempo fa, nel momento che il riconoscimento del credito diventava esecutivo, si poteva procedere al sequestro dei mezzi di proprietà del debitore e successivamente alla loro messa all'asta.

Il problema tecnico era rappresentato dal fatto che il creditore doveva prima di tutto individuare i beni, avere la certezza che il proprietario fosse presente alla notifica dell'atto e quindi attivare l'ufficiale giudiziario al quale doveva essere messo a disposizione un carro attrezzi, per lo spostamento dei mezzi sequestrati. Evidente la complessità della procedura che ora viene sostituita da un semplice clik.

L'ufficiale giudiziario, infatti, ha accesso diretto al Pubblico Registro Automobilistico e può procedere al sequestro del mezzo, chiaramente anche all'insaputa del diretto interessato. Entro dieci giorni dalla notifica del pignoramento, scatta l'obbligo del debitore di consegnare il veicolo all'Istituto di Vendite Giudiziarie, in caso contrario sarà applicato il sequestro forzato da parte delle Forze dell'Ordine, con conseguenze anche penali. Questa nuova forma di pignoramento presso terzi si affianca a quella immobiliare e mobiliare.

Di certo un provvedimento semplificativo di una procedura che fino a pochi giorni fa era talmente complessa da essere sconsigliata, ma che dall'altra espone il debitore ad ulteriori sanzioni. È stata comunque confermata l'impignorabilità dei mezzi utilizzati per lavoro. Una norma non assoluta, ma spesso affidata all'interpretazione delle parti in causa che però prima metteva il debitore nell'immediata possibilità di bloccare il sequestro. Ora, invece, dovrà presentare un ricorso che tecnicamente in meno di un mese non potrà avere una risposta, col risultato che almeno per un po’, anche nel caso in cui venga riconosciuto che il mezzo posto sequestro sia davvero indispensabile per il lavoro, sarà costretto a rimanere a piedi.

Certo, la modifica legislativa non interessa - procedure fallimentari a parte - uno dei sequestri più frequenti. Bisogna infatti considerare che il bene andrà sempre venduto ad un'asta al ribasso, partendo dal suo valore commerciale. In più da quanto ricavato andranno detratte le spese, per cui è quasi impossibile che il creditore possa rientrare completamente del credito. Sempreché il creditore non decida di attivare la procedura per l'assegnazione diretta del bene sequestrato. A questo punto più che il singolo titolare di un credito, ad avere un beneficio diretto saranno le finanziarie, gli istituti bancari e le società di leasing che per tutta la durata del finanziamento restano le proprietarie dei mezzi e quindi sono interessate al loro recupero per poter poi rivendere il bene sequestrato.

Nell'intricata questione del recupero crediti da parte del singolo cittadino, insomma, cambia tutto sommato poco. Cambia molto, invece, per il debitore, che ora ha la certezza di perdere le proprietà iscritte al PRA, in tempi assai brevi rispetto alla sentenza esecutiva. E le novità sono importanti anche per le società finanziarie genericamente intese, che ora hanno possono contare su una procedura quasi immediata.













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