Scuole materne, in Trentino la divisione regna sovrana
Un anno dopo la frattura, Coesi attacca: «Istituti cristiani pronti ad andare da soli»
TRENTO. Un anno fa si consumava la scissione della Federazione provinciale delle scuole materne e iniziava l'avventura delle realtà "ribelli" Coesi e Asif. Trecentosessantacinque giorni dopo il terremoto, le scosse di assestamento non sono ancora finite. Il caos continua, tra malesseri delle maestre e appelli all'unità dell'assessore all'istruzione, Marta Dalmaso, che cadono nel vuoto.
Dopo anni di monopolio della Federazione delle scuole materne, il primo settembre scorso è iniziato il secondo anno scolastico in cui la gestione è affidata a quattro enti diversi. In concorrenza tra loro. C'è la Federazione, che fino al 2009 comprendeva circa 160 scuole, con 137 realtà. C'è Coesi al quale fanno riferimento 15 scuole dal settembre dello scorso anno e un'altra (quella di Lizzana) dal settembre 2010. Poi c'è Asif, che comprende le scuole materne di Pergine Valsugana e Roncogno. Oltre alle scuole materne provinciali che sono oltre un centinaio.
Questa frantumazione crea non poca confusione nelle famiglie dei bambini che frequentano le scuole, ma soprattutto disagi alle maestre (spesso con contratti precari) che si ritrovano a dover far fronte a discordanze nelle graduatorie degli enti e a confrontarsi con metodi educativi talvolta diversi.
L'assessore provinciale all'istruzione auspica, se non un ritorno sotto uno stesso ente, almeno una collaborazione. «Un sistema così frammentato non è un vantaggio per nessuno», spiega. «La Provincia, però, non può impedire scelte del tutto legittime come quelle che hanno portato alcune scuole a lasciare la Federazione», aggiunge. In ogni caso cercherà di far parlare i diversi enti fra loro a partire da un incontro (al quale saranno invitati anche i sindacati) che si terrà nelle prossime settimane.
Non sarà facile avviare il dialogo. In particolare la scissione che si è venuta a creare tra la Federazione provinciale delle scuole materne e Coesi è stata traumatica e, allo stato attuale, non appare per nulla assorbita.
Coesi sabato festeggerà il suo primo anno di attività ed il suo presidente, Roberto Avanzi, è chiaro: «Diverse istituzioni ci hanno manifestato l'interesse di raggruppare le scuole d'ispirazione cristiana sotto un'unica realtà. A noi va bene, ma alla condizione che i dirigenti incapaci della Federazione se ne vadano». Parole perentorie. «La Federazione ha perso i suoi valori - continua - e negli ultimi tempi non garantiva più i servizi che le scuole chiedevano, per questo è nata Coesi».
Avanzi è certo che molte altre scuole vorrebbero entrare nell'associazione, ma i presidenti non lo fanno «a causa delle forti pressioni, anche politiche, alle quali sono sottoposti».
Per Giuliano Baldessari, presidente della Federazione, la realtà è diversa. «Mi dispiace per Avanzi, ma la dirigenza non se ne andrà perché è stata confermata all'unanimità anche nell'ultimo consiglio», replica con fermezza. «La frantumazione non è certamente positiva, ma comunque il 90% delle scuole è rimasto con noi e non ci sono mai state pressioni di alcun genere».
«Per quanto riguarda i lavoratori - conclude - ci sono graduatorie diverse, ma le condizioni di lavoro sono le stesse, quindi non credo ci siano situazioni di particolare disagio».
Insomma, il mondo delle scuole materne trentine resta spaccato e non sarà facile ricucirne gli strappi.
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