«Sarai la mia forza per andare avanti»
Le parole di Kasami Fisnik per l’amico Andrea: domani alle 10 i funerali. La famiglia distrutta dal dolore
TRENTO. La morte in un incidente stradale di un ragazzo di 27 anni, la disperazione senza fine dell’amico che era alla guida della macchina: il dramma nella tragedia che lascia tutti senza parole. C’è Andrea Sartori e quel suo sorriso contagioso che non tornerà più a illuminare il suo viso. E c’è Kasami Fisnik, il collega, amico, fratello che da giovedì sera è sotto choc e non riesce a darsi pace. Era lui alla guida della Ford Fiesta St che è finita contro un muro a Valcanover. E porta il suo nome il fascicolo aperto dalla procura con l’accusa di omicidio stradale. Con l’aggravante dell’alta velocità: più di tre volte oltre il limite consentito in quel tratto di strada. Che è dei 50 all’ora mentre il tachigrafo dell’auto si è bloccato, dopo l’urto, a 160. Dati tecnici che in questo momento per i famigliari e amici di Andrea, sono in secondo piano. A dominare c’è il dolore per quella vita spezzata a soli 27 anni e il dolore per quel ragazzo che non riesce a darsi pace. Ieri Fisnik era a casa di Mario e Angela, i genitori di Andrea. Sono stati assieme lunghe ore, uniti dalla tragedia. Perché loro uniti lo erano anche prima. Tanto che Kasami viene considerato quasi con un altro figlio. E questo rende il dolore ancora più feroce. Non una parola di accusa è stata detta nei confronti del 22enne per il quale tutti hanno parole gentili. Ora c’è spazio solo per gli abbracci e i ricordi di momenti felici trascorsi insieme. Con Andrea.
«Voglio ricordati così, con il sorriso sempre stampato in faccia» scrive Kasami postando una foto di lui assieme ad Andrea: tutti e due felici e con il pollice in su. Andava tutto bene. E ancora. «Tu sei quella persona che mi ha cresciuto, quella persona che nel momento del bisogno mi ha sempre aiutato, tu che quando mi vedevi giù di morale mi dicevi “andiamo a fare un giro in macchina e a fare due chiacchiere”. Tu che eri come un fratello e fra lavoro e amicizia, nessuno era in grado di separarci. Ora voglio farti una promessa: voglio realizzare i tuoi sogni. Però ti prego di aiutarmi da lassù. Sarai la mia forza per andare avanti. Resterai sempre nel mio cuore fratellone. Ti voglio bene». Piene di dolore anche le parole delle fidanzata di Andrea, Eleonora: «Mi mancano le tue mani che mi dicevi “sono distrutte” ma per me erano bellissime. Non servivano parole con te, mi bastavano quei piccoli gesti che sapevi regalarmi ogni giorno. Spero che il mio amore ti tenga caldo in questa giornata di pioggia».
Intanto proseguono gli accertamenti sull’incidente. La macchina è stata messa sotto sequestro e su di essa sarà eseguita una perizia tecnica per verificare eventuali alterazioni. È stato chiesto anche l’esame alcolemico e tossicologico sul guidatore. Tutti dati che finiranno nel fascicolo che è stato aperto con omicidio stradale come ipotesi di reato. Un reato pesante: al momento Fisnik rischia una pena fra gli otto e 12 anni. Ma questo riguarda il dopo. Ora nessuno pensa al processo. Anche la famiglia di Andrea sta facendo il possibile per difendere e consolare - loro, distrutti dal dolore - chi era alla guida dell’auto. E saranno in tanti, domani alle 10, in chiesa per l’ultimo saluto al ragazzo d’oro, ad Andrea. (m.d.)