Sabotata stazione meteo a Cles
Indagini delle forze dell'ordine, sospetti sugli "eco-anarchici"
TRENTO. Attentato l'altra notte ai danni di una stazione meteorologica a Cles, all'interno di un'azienda frutticola. A Maso Maiano di Cles gli attentatori, che hanno agito di notte, hanno reciso la rete metallica di recinzione e hanno innescato il rogo sulle apparecchiature di rilevazione, danneggiando un sensore wireless e una centralina meteo. "Non resteremo a guardare mentre la terra viene riempita di protesi tecnologiche": questo il testo della mail di rivendicazione, non firmato, che si conclude con un riferimento all'Eledia, il centro di ricerca della facoltà di Ingegneria di Povo di Trento che ha realizzato le apparecchiature.
Potrebbe essere stato compiuto da un nuovo gruppo di "eco-anarchici" l'attentato incendiario che ha danneggiato la stazione meteorologica di Cles. Il sospetto è avanzato dalle forze dell'ordine che hanno analizzato il documento di rivendicazione che si conclude con la frase "Eledia, ricerca per la guerra".
Il Centro di ricerca Eledia (Electromagnetic Diagnostic Research Center) di Povo di Trento crea applicazioni in vari campi, dalle telecomunicazioni all'ambiente, dall'energia alla biomedicina, e in particolare sperimenta nuovi tipi di sensori wireless per il monitoraggio di umidità e temperatura del terreno. Uno di questi era stato installato nella stazione sperimentale della val di Non, presa di mira dagli attentatori, gestita dalla Fondazione Mach dell'Istituto agrario di San Michele.
Preoccupazione viene espressa dal suo presidente, Francesco Salamini. "Mai era successo nulla di simile: quando ci si nasconde dietro atti di questo genere non si hanno argomenti per difendere le proprie idee". Quello che nella rivendicazione gli attentatori definiscono "protesi tecnologiche" sono sensori inseriti nel terreno a varie profondità che raccolgono informazioni utilizzate poi dai tecnici per i loro consigli ai frutticoltori. Dati che vengono usati assieme ad altre rilevazioni meteorologiche.