Sì alla disco music sulle Pale «Occasione per il turismo» 

Il caso. Valutazione ambientale negativa, ma la giunta Fugatti dà l’ok all’evento di Moroder  per la «valenza economica». La compensazione? Cavi della funivia colorati a tutela degli uccelli


Chiara Bert


Trento. San Martino di Castrozza avrà il concerto di Giorgio Moroder, domenica 7 aprile sulle Pale, «il Grande Padrino della disco music che farà ballare tutti sull’Alpe Tognola a 2.200 metri di quota», come annunciano gli organizzatori. Il concerto si farà nonostante il parere negativo del Parco di Paneveggio e le conclusioni negative della valutazione d’incidenza del Servizio aree protette, che ha evidenziato le criticità per i tetraonidi alpini (gallo cedrone e forcello) che vanno tutelati perché in via di estinzione in un’area già caricata dall’impatto antropico legato agli impianti di sci.

Così ha deciso la giunta provinciale, dopo che già a inizio febbraio l’assessore al turismo Roberto Failoni si era già pubblicamente espresso con una lettera aperta “Caro Moroder, le Dolomiti ti aspettano”. Il via libera ufficiale è arrivato con una delibera di sette pagine approvata venerdì scorso. Alle conclusioni negative della valutazione d’incidenza gli organizzatori (l’albergatore Cristian Marin con la direzione artistica di Pino Putignani, ospiti della ski area dell’Alpe Tognola) hanno risposto con una relazione in cui sottolineano che «non esistono alternative adeguate» ed evidenziando la «valenza economica dell’evento in rapporto alla difficile situazione economica della valle del Primiero».

Una valenza che la giunta fa propria: «Attraverso il concerto di Moroder si punta ad offrire a turisti e residenti un concerto di elevatissimo livello, unico nel suo genere, capace di generare reddito e di incrementare la fama della stazione turistica facendo sfoggio di quello che può essere considerato il miglior balcone sulle dolomiti». Una «grossa opportunità promozionale» colta al volo con un artista di calibro internazionale, in una data concordata in tempi strettissimi per cui «si è dovuto prescindere da un confronto con il Parco e con gli altri soggetti deputati al rilascio delle autorizzazioni, altrimenti doveroso». Ecco dunque, conclude la giunta, che «interrompere ora l’organizzazione recherebbe danni d’immagine difficilmente sostenibili con ripercussioni negative per l’intero Trentino». La direttiva europea impone però che, se si supera il diniego della valutazione ambientale, vengano individuate delle misure di compensazione. La giunta ha pensato a dei segnalatori colorati per rendere più visibili i cavi agli occelli in volo: saranno sperimentati sull’impianto “Scandola”, 5 mila euro il costo che per il primo anno a carico degli organizzatori dell’evento, poi della Provincia. Agli organizzatori è stato inoltre chiesto un monitoraggio acustico dell’evento e la pulizia a fine concerto, con l’auspicio che si adoperino affinché Moroder ricordi al pubblico che si trova in un luogo spettacolare ma ambientalmente fragile.

Duro il commento del consigliere Alessio Manica del Pd (già Ghezzi e Coppola di Futura avevano presentato un’interrogazione): «Mentre sui giornali parla di rispetto per l’ambiente, la giunta delibera l’apertura dei passi dolomitici alle macchine; mentre organizza incontri dal nome roboante di “stati generali della montagna”, tenta di modificare la legge urbanistica per semplificare l’iter della Valdastico; mentre parla di partecipazione, decide in barba ai pareri degli enti competenti e delle commissioni tecniche; e mentre parla di tutela del patrimonio Unesco, approva un concerto in un sito naturale compreso nel Parco di Paneveggio chiedendo in cambio un paio di luminarie. È ora che l’Assessore all’ambiente dica in maniera univoca quale sia l’indirizzo della giunta in materia di tutela dell’ambiente».













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