Rubata una parte dell'opera d'arte "scandalosa"
Vandalizzata l'installazione di piazza Riolfatti. Il vicesindaco: "Ma furti e critiche non fermano la cultura"
VILLA LAGARINA. "Se è uno scherzo è di cattivo gusto, se è un dispetto è odioso, se invece è un atto di censura allora tocca parlare di retroguardia di pensiero". Così il vicesindaco e assessore alla cultura del comune di Villa Lagarina, Marco Veder commenta la sparizione di una parte dell'opera d'arte esposta in piazza Riolfatti di Gabriela Nepo - Stieldorf.
In particolare, è scomparso il busto femminile che, assieme ad altre quattro parti di busto, si trovava all'interno della piccola costruzione. L'installazione, intitolata "Spazio del desiderio" era stata al centro, alcune settimane fa, di qualche critica: per qualcuno era infatti "inquietante"; una voce contraria si era levata anche contro la "walking stone" (opera dell'artista Erika Inger) posizionata in piazzetta Moll, di cui si disse che toglieva parcheggi.
Il vicesindaco e assessore alla cultura Marco Vender e il curatore della mostra Antonio Cossu prendono posizione sulle critiche e sul furto: "Episodio da stigmatizzare, anche se non ci scoraggia, continueremo per quanto possibile a ''fare uscire'' l'arte da Palazzo Libera per proporla anche nelle nostre piazze e parchi" afferma il primo; "Questo atto dissacrante profana una mostra, un'opera ma anche il senso civico del paese" spiega il secondo. Il Comune ha sporto denuncia alla Procura di Rovereto; intanto spera in un ravvedimento, e dunque nella restituzione del maltolto, da parte di chi si è reso protagonista del fatto.
Sul danneggiamento all'opera, Marco Vender spiega che "Spiace in particolare per l'artista austriaca, persona sensibile e di squisita gentilezza, perché proprio attraverso l'opera colpita ci voleva offrire uno sguardo attento alle problematiche di genere. La "c" cerchiata disegnata all'altezza dell'inguine del busto di corpo femminile asportato dall'installazione, simboleggiava infatti il copyright che ciascuna donna ha sul proprio corpo e sulla propria immagine, a dispetto del consumo che stampa, televisione e pubblicità quotidianamente fanno". Vender non manca poi di confrontarsi sulle critiche. "Definire l'opera collocata in piazza Riolfatti "inquietante", come hanno fatto le opposizioni a mezzo stampa e perfino con un'interrogazione, pare francamente eccessivo se non provinciale o "bacchettone": installazioni del tutto simili a quelle di Gabriela Nepo - Stieldorf sono in queste settimane tranquillamente esposte nella cattedrale cattolica di Nostra Signora a Costanza, in Germania, e lì nessuno grida allo scandalo".