rovereto

Rovereto, distributore scassinato e svaligiato

Furto all’Eni di via Cavour: dopo aver forzato la colonnina del self service i ladri hanno prelevato 3000 euro in banconote


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Le immagini del sistema di videosorveglianza non offrono, vista la scarsa qualità, un grande aiuto nell’individuare i due ladri che l’altra notte hanno scassinato e svaligiato il distributore automatico dell’area di servizio Eni di via Cavour. In compenso mostrano la tecnica usata dai due ladri che dopo una mezz’oretta di lavoro se ne sono andati con un bottino di 3000 euro in banconote. Con un liverino hanno forzato la colonnina dove vengono inseriti il bancomat o le banconote per il prelievo del carburante durante l’orario di chiusura dell’impianto e quindi, utilizzando un bastone con pinza per raccogliere le cartacce hanno “pescato” tutte le banconote che hanno trovato per un importo sui 3000 euro.

Erano in due, i ladri ripresi dalle telecamere, arrivati a piedi incappucciati. E sempre a piedi se ne sono andati con le tasche piene di soldi. Il loro intervento al distributore gestito da Silvano Ravagni è iniziato attorno alle 2.30 della notte scorsa e si è concluso mezz’ora più tardi. Un lavoro interrotto più volte a causa del passaggio delle auto nella zona del distributore che si trova tra l’incrocio di via Cavour con via Savioli e via Halberr e la rotatoria di via Craffonara. Infatti i ladri non appena si accorgevano dei fari delle auto in lontananza che si avvicinavano al distributore si nascondevano per qualche istante dietro il distributore delle bibite per poi riprendere il loro lavoro. Hanno puntato dritto alla colonnina del self service e con un liverino hanno forzato la gettoniera.

Un’operazione che deve essere stata piuttosto silenziosa visto che nessuno dei residenti vicini si è accorto di nulla. L’amara sorpresa è toccata al titolare ieri mattina al momento dell’apertura. Silvano Ravagni ha notato qualcosa di strano al self service con l’apertura nella quale inserire le banconote che risultava forzata. E da quella apertura con un altro strumento sono entrati per svitare un bullone, l’ultimo passaggio prima di arrivare direttamente alla carta moneta.

Ladri esperti, quindi, che conoscevano già i sistemi per svaligiare la colonnina del self service. E per estrarre i soldi si sono serviti di un lungo bastone dotato di una pinza con la uqale “pescavano” le banconote. Un’altra colonnina del self service era stata scassinata, con modalità diverse, il 9 novembre dello scorso anno. Ad essere preso di mira era stato il distributore Esso di via Benacense: una cifra ingente alla quale il titolare ha dovuto aggiungere i costi per sistemare la colonnina danneggiata.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.