Riparazioni a picco, colpa delle mega-offerte

Aumentano le richieste, ma crolla l'attività a causa degli sconti sui nuovi prodotti


Jacopo Tomasi


TRENTO. Crescono le richieste di riparazioni per gli elettrodomestici, ma diminuisce l'attività dei riparatori. È un paradosso della crisi quello che ha colpito, nel corso del 2011, anche i centri d'assistenza del Trentino: le mega-offerte delle grandi case spingono anche chi vorrebbe riparare un elettrodomestico a rinunciare, acquistando un nuovo prodotto a basso costo.

La crisi, per certi versi, può portare con sé anche aspetti positivi se permette di rispolverare antiche abitudini dimenticate, come quella del «non si butta via niente». Se si rompe un elettrodomestico - dall'aspirapolvere al frigorifero - prima di acquistarne un altro lo si porta a riparare. Come si faceva un tempo, quando il consumismo esasperato non aveva ancora preso piede. Un ritorno al passato che ha fatto schizzare le richieste di riparazione nei centri assistenza della città, ma - paradossalmente - i riparatori trentini non possono sorridere del tutto.

Un paradosso frutto della crisi, come spiega Alberto Sordo, titolare della ditta Elettroservice Snc che si trova ai Solteri. «Le richieste di riparazioni sono aumentate del 5% l'anno scorso, ma l'incasso per questa attività è diminuito dell'11%». Qualcosa, non torna, ma Sordo spiega subito il "mistero". «La realtà è che, a causa della crisi, i consumatori cadono nella trappola delle mega-offerte, acquistando elettrodomestici che arrivano dalla Cina a costi molto bassi. Il problema è che anche la qualità è altrettanto bassa. Finché è in garanzia ripariamo, ma non si può andare avanti con le riparazioni in garanzia. Passati i due anni, chiedono se è possibile riparare ma poiché spesso il costo si avvicina al valore del prodotto, allora preferiscono acquistare un prodotto nuovo, ma anche questa volta destinato a durare poco». Ecco dunque spiegato il paradosso dei riparatori, costretti a fare i conti con richieste che aumentano e riparazioni effettive che diminuiscono. «Purtroppo - conclude Sordo - si guarda più all'estetica anziché alla funzionalità».

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Stefano Sighel, dell'azienda Sighel Mauro di via Volta che si occupa di riparazioni di piccoli e grandi elettrodomestici come aspirapolveri, lavatrici, frigoriferi e forni. «La gente chiede sempre se è possibile riparare un prodotto, ma sempre più spesso preferisce rinunciare alla riparazione e sostituire l'elettrodomestico con uno nuovo. Per questo motivo - conclude - la crisi la stiamo sentendo anche noi».

Andrea Fravezzi, titolare della Ditta S.t.e in via Tomaso Gar lo dice chiaro. «La mole di lavoro è diminuita molto rispetto a 2-3 anni fa. Quando presenti un preventivo di spesa superiore ai 100 euro il cliente preferisce spendere 200 euro ed acquistare un prodotto nuovo, di quelli "sponsorizzati" dai giornalini delle grandi catene che presentano tutte le offerte». È quindi un circolo vizioso: la crisi spinge i consumatori a cercare di riparare gli elettrodomestici rotti, ma allo stesso tempo li spinge a preferire le offerte dei negozi e dei centri commerciali.













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