Regione, altri 2 milioni di contributi
La crisi non arresta il sostegno a gemellaggi, convegni e sfilate tradizionali. Chiocchetti: decisioni mirate, conta il principio
TRENTO. Come spesso accade nelle vicende umane, dipende dal punto di vista dal quale si osserva la situazione. Quello benevolo: anche in tempi di vacche magre, la Regione non abdica al proprio ruolo. Oppure, e siamo all’estremo opposto, distribuire risorse pubbliche a mani così ampie, mentre sulle teste di tutti noi incombe lo spettro della spending review, è cosa fuori dal mondo. Probabilmente la verità sta come sempre a metà, anche se in questo caso si fa un po’ fatica ad adattarsi alle mezze misure. E d’altra parte le somme in questione non lo consentono. Perché il punto è questo: con una mezza dozzina di delibere, nella seduta dell’altro ieri a Bolzano, la giunta regionale ha stanziato la ragguardevole cifra di 2 milioni e rotti di euro, per la precisione 2.042.409, più o meno equamente divisi tra misure in favore delle minoranze linguistiche (286.100 euro), aiuti umanitari nel Sud del mondo (538.936), iniziative in chiave di integrazione europea (686.773) e, testuale, «patrocini finanziari ad istituzioni, enti e associazioni che, nella seconda parte del 2012, realizzeranno attività ritenute di particolare importanza per la Regione». In questo caso si tratta di oltre mezzo milione di euro, 530.600: se li aggiudicheranno gli organizzatori di manifestazioni, convegni, congressi, commemorazioni, celebrazioni e, dulcis in fundo, sfilate tradizionali. A patto che si tratti di eventi «che abbiano per oggetto la valorizzazione, il recupero, la tutela e la promozione della specificità del patrimonio culturale, storico e socio-economico delle popolazioni del Trentino-Alto Adige».
Tolto dal mazzo il capitolo aiuti umanitari (vedi a fianco), alla polemica va in parte sottratto anche quello relativo alle iniziative per l’integrazione europee: sono infatti ben 105 quelle finanziate, organizzate da Comuni, istituzioni, enti e associazioni, e riguardano in particolare lo studio delle lingue da parte dei giovani, le attività di ricerca, i gemellaggi e così via. Anche se la cifra complessiva (quasi 700 mila euro), seppur da dividere tra molte bocche, risulterà forse difficile da spiegare a chi, da fuori regione, sempre più spesso parla di propensione alla spesa indiscriminata da parte dell’Autonomia. Solo oggi, quando le delibere saranno pubblicate sul sito della Regione (ieri infatti erano ancora in fase di verifica, per la correzione di eventuali piccoli errori materiali), sarà interessante “spuntare” l’elenco dei beneficiari e le loro iniziative. E al di sopra di buona parte dei sospetti potrebbero essere collocati anche i quasi 290 mila euro per la promozione dell’identità delle minoranze linguistiche (34.200 dei quali per iniziative sovraprovinciali a favore dei ladini), non fosse altro perché si tratta del vero “core business” di una Regione sempre più svuotata di competenze. Restano a questo punto i 530.600 euro (234.600 in Alto Adige e 296.000 in Trentino) per patrocini e dintorni: e anche in questo caso, quando avverrà, la pubblicazione delle iniziative finanziate permetterà considerazioni (ed eventuali critiche) più precise. Una delle quali è comunque possibile, a prescindere: non era più opportuno sgrossare quest’ultima cifra di larghe fette, da destinare invece agli altri capitoli di spesa? Magari proprio in favore degli aiuti umanitari, impegno regionale meritorio come forse nessun altro. Una cosa è comunque certa già ora: la questione rischia di innescare un nuovo fronte di accuse contro la Regione e, più in generale, l’autonomia e le sue prerogative finanziarie.
Luigi Chiocchetti, l’assessore competente che ha proposto le delibere in questione (con l’eccezione di quelle sugli aiuti umanitari, materia in capo alla presidenza della giunta), alla polemica non si sottrae. E ammette che «determinate decisioni, se contestualizzate nel clima di ostilità diffusa nei confronti dell’Autonomia, possono assumere un significato poco comprensibile». Detta più chiaramente: vallo a spiegare a un bolognese o a un napoletano (per non parlare dei vari Giarda o Bondi) l’opportunità di finanziare incontri culturali tra il Sudtirolo e la Baviera. Che invece, afferma Chiocchetti, «vanno inseriti in un ragionamento complessivo che muove dalla specialità delle istituzioni autonomistiche, proprio a partire dall’attenzione verso le minoranze linguistiche, le loro attività e i loro rapporti». Così come la promozione dell’integrazione europea: «Non facciamo altro che tradurre in pratica quanto previsto dal Trattato di Lisbona- spiega l’assessore - la valorizzazione cioè delle diversità cultuali e il loro incontro: d’altra parte da tutta Europa la nostra regione è additata come modello per le formule di convivenza». Certo, la crisi e la recessione pesano anche qui: e così, a proposito del mezzo milione di euro per patrocini regionali a congressi, sfilate e così via, Chiocchetti concede che «rispetto agli anni in cui tutto andava a gonfie vele l’esame delle attività che chiedono sostegno deve essere attento». Tutto può dunque essere migliorato, «e tra mille finanziamenti ci sarà certo chi ne troverà qualcuno su cui ridire. Ma il principio di fondo rimane valido: si tratta di iniziative che servono a tenere in piedi, diciamo così, la costituzione materiale e valoriale della solidarietà e dell’associazionismo locali».
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