Redditi, a Trento gli uomini «doppiano» le donne
L'analisi degli imponibili Irpef non lascia dubbi: in Trentino i maschi guadagnano quasi il doppio delle donne
L'analisi dell'imponibile Irpef 2008 a Trento conferma le differenze di genere, con quello degli uomini superiore del 68% rispetto alle donne. L'imponibile medio dei primi risulta infatti di 29.394 euro e quello delle seconde di 17.508 euro, con valore della mediana per gli uomini di 22.205 euro e per le donne di 15.058 euro. I dichiaranti di sesso maschile sono 39.877, con imponibile complessivo dichiarato pari a 1,172 miliardi di euro e i dichiaranti di sesso femminile sono 40.697, con imponibile complessivo di 712,5 milioni di euro. L'analisi per fasce d'età quinquennali rievidenzia la differenza di genere, senza eccezioni di periodo, con divario più contenuto soltanto fino ai 34 anni, per acquisire poi le differenze maggiori dai 55 ai 79 anni. Nella suddivisione per fasce di reddito imponibile emerge che la maggioranza si concentra tra 1 e 25.000 euro, con l'8,7% nella fascia fino a 5.000 euro, il 13,7% in quella da 5.001 a 10.000 euro, il 13,2% in quella da 10.001 a 15.000 euro, il 16,9% nella fascia da 15.001 euro a 20.000 euro infine il 15,5% in quella da 20.001 a 25.000 euro. Il modello più usato per la dichiarazione è il 730 (52,8%), seguito dal 770 (24,8%, poi dall'Unico (22,4%). In quest'ultimo, in cui in media vengono dichiarati redditi più elevati, si riscontra l'evidenza maggiore delle differenze di genere. Restano analoghe al 2007 anche le differenze territoriali, con valori medi inferiori a quello medio comunale per Gardolo, Sardagna, Bondone, Meano, Ravina-Romagnano e Mattarello. Superiore invece il valore medio dell'imponibile a quello medio della città a Oltrefersina, Centrostorico-Piedicastello, Povo, San Giuseppe-Santa Chiara, Argentario e Villazzano. I divari maggiori sono a Povo (+90,6%) e Villazzano (+89,5%). I dichiaranti con cittadinanza non italiana risultano nel 2008 il 6,9%. Nelle fasce di reddito sotto i 20.000 euro il valore dei dichiaranti italiani è del 52%, mentre degli stranieri l'86%. Nell'ipotesi di applicare l'addizionale Irpef fissa al 2 per mille, secondo quanto ha spiegato l'assessore, l'introito prevedibile per il Comune "sarebbe intorno ai 2,4 milioni di euro in più, considerando l'esenzione fino ai 20.000 euro d'omponibile e una progressione di tassazione a partire dallo 0,1 per mille per fasce di reddito".