Bolzano. «Il fatto non sussiste». Il processo a carico del titolare della ditta “Alfons Bologna” di Termeno specializzata nella produzione di succhi di frutta ed in particolare di succo di mele si è concluso con un’assoluzione netta. Quattro anni fa l’imprenditore era stato raggiunto da un decreto penale di condanna per violazione di alcune disposizioni di legge in materia di commercio di alimenti. L'ammenda inflitta direttamente dalla Procura della Repubblica era stata limitata a mille euro ma il produttore sudtirolese (che tra il resto opera da anni con il marchio di qualità Südtirol) aveva deciso di non accettare di chiudere la vicenda "sotto traccia" ritenendosi completamente estraneo alle accuse. A sollevare il caso, segnalandolo alle autorità competenti, era stata la ditta Tovazzi di Lavis che aveva in corso un contenzioso commerciale per una fornitura di 20 mila bottiglie di succo di mele, commercializzate in Trentino con altra etichetta. Il problema è che in tre bottiglie (messe in vendita in un supermercato trentino) vennero individuati contenuti anomali. In una bottiglia del primo lotto venne segnalata la presenza nel succo di un piccolo ragno. In altre due bottiglie venne trovato olio. Ieri pomeriggio l’avvocato difensore Marco Mayr è riuscito a provare che molto probabilmente l’episodio è da mettere in relazione ad un vero e proprio sabotaggio commerciale (non si sa da parte di chi). Tra il resto il legale ha dimostrato che il piccolo ragno (trovato integro nella bottiglia) non poteva che essere stato inserito “a freddo” dato che in fase di imbottigliamento il succo viene confezionato ad una temperatura di 85 gradi. La ditta Tovazzi dovrà ora pagare la fornitura (per circa 60 mila euro) e far fronte alle spese legali proprie e della controparte.