Provincia di Trento: tagli ai dirigentie premi solo in base al merito

Per privilegiare il merito, le risorse destinate alla produttività saranno distribuite in autonomia dai dirigenti, senza contrattazione con i sindacati. Inoltre meno dirigenti generali (da 27 a 21), valutazione del personale da parte degli utenti



TRENTO. Meno dirigenti generali (da 27 a 21), valutazione del personale da parte degli utenti, premi di produttività in base al merito, concorsi per la carriera interna, responsabilità dei dirigenti sui dipendenti e sui risultati. Dopo il tentativo stoppato in aula a marzo, la giunta provinciale ci riprova: ecco il nuovo disegno di legge sul personale che recepisce la legge Brunetta.
L’esecutivo ha dato ieri un via libera preliminare alla proposta dell’assessore Mauro Gilmozzi. «Non possiamo disattendere i principi nazionali - ha commentato Gilmozzi - fermo restando che molti erano già presenti nella nostra legislazione. In caso di contenziosi ci ritroveremmo con discipline diverse sul territorio che metterebbero in difficoltà il personale».
Il nuovo disegno di legge sostituisce quello che a marzo la giunta aveva ritirato prima del voto in aula, per svincolarsi dall’ostruzionismo della Lega. Una decisione duramente criticata dal Pd. I tre mesi trascorsi sono serviti per nuovi approfondimenti con le forze politiche (di maggioranza e minoranza) e con i sindacati. Questi i punti principali della «via trentina» alla legge Brunetta.
Premi di produttività. Era stato questo il nodo di scontro con i sindacati. Per privilegiare il merito, le risorse destinate alla produttività saranno distribuite in autonomia dai dirigenti, senza contrattazione con i sindacati. Il nuovo ddl prevede che il confronto con le organizzazioni sindacali avvenga a monte, con la giunta, che fisserà poi i criteri generali entro cui il dirigente dovrà muoversi. Accolta anche la richiesta di mantenere gli attuali quattro comparti di contrattazione, evitando la fusione di quello della ricerca.
Valutazione del personale. Vengono introdotti sistemi di valutazione del personale basati sulla soddisfazione degli utenti. L’obiettivo è assicurare un’offerta di servizi di qualità conforme agli standard internazionali.
Meritocrazia. Vengono stabilite percentuali minime di indennità e premi da destinare al merito: la valutazione positiva del dipendente costituisce un titolo rilevante per la progressione di carriera e per i concorsi riservati al personale interno.
Carriera. Le progressioni di carriera avverranno per concorso pubblico: la quota di posti riservati al personale interno non potrà superare il 50%.
Dirigenti. Vengono ridotte - da 27 a 21 - le posizioni di dirigente generale (più un dirigente esterno a contratto). Tra i 98 dirigenti provinciali viene abbassata dal 14% al 10% la soglia di dirigenti esterni e al massimo due di questi possono essere ex dipendenti provinciali in pensione. Aumenta invece (da 236 a 240) il numero massimo dei direttori a tempo indetermimato per far fronte a esigenze organizzative.
Responsabilità. È questo un altro capitolo cruciale del disegno di legge. I dirigenti saranno responsabili dell’organizzazione del proprio dipartimento, della produttività del personale (divieto di aumenti di retribuzione ai dipendenti inefficienti) e dei premi di risultato. Previste sanzioni per i dirigenti che omettono di avviare i procedimenti disciplinari. Viene rafforzata la disciplina delle incompatibilità per i dirigenti pubblici.
Altre due novità riguardano l’introduzione di un controllo più forte sul rispetto del costo del lavoro nelle società della Provincia e una nuova disciplina degli incarichi al personale per il collaudo di opere pubbliche di competenza della Provincia.

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