Profughi, in Trentino trovati altri 50 appartamenti
L’assessore Luca Zeni fa il punto: «Ai 160 già occupati, sono al vaglio dei tecnici altri alloggi da zone che non ne ospitavano»
TRENTO. La speranza è che le condizioni climatiche frenino gli arrivi dei profughi. Al momento non sono previste ulteriori distribuzioni, però il problema di alcuni Comuni trentini che hanno fatto più del dovuto rimane. Sono infatti 38 Comuni su 178 ad ospitare i profughi. E dopo il brutto episodio di intolleranza che si è consumato con l’incendio alla pensione Ombretta di Soraga (che doveva ospitare una trentina di richiedenti asilo), si attende che anche i Comuni della Valle di Fassa facciano la loro parte, così come le altre valli che sono a zero accoglienza.
Il punto della situazione lo fa l’assessore alle politiche sociali Luca Zeni, che a più riprese ha lanciato l’appello perché anche i Comuni più reticenti si facciano avanti: «La disponibilità è in crescita costante. Abbiamo attivato finora 160 appartamenti. Ora sono al vaglio altre 50 strutture, messe a disposizione anche da alcune zone dove finora non c’era stata ospitalità. Sono i tecnici che stanno verificando l’agibilità e le tempistiche, per vedere se sono alternative valide per dirottare i profughi che stanno congestionando strutture come quelle della residenza Fersina a Trento e soprattutto a Marco, che avrebbe dovuto essere un punto di smistamento ed invece è arrivata ad avere circa 200 persone stanziali. È atteso a giorni anche l’arrivo delle 24 donne nigeriane a Lavarone alle scuole elisabettiane. Dopo l’incontro pubblico che abbiamo tenuto, la popolazione ha dimostrato di avere capito la nostra politica di accoglienza, che prevede sempre un programma di integrazione».
Nel caso di Lavarone, le donne saranno seguite dalla cooperativa “Punto d’approdo” con mediatori culturali che provvederanno all’insegnamento della lingua e all’eventuale inserimento in qualche esperienza lavorativa. «Noi cerchiamo sempre di coinvolgere in queste scelte la comunità e le istituzioni locali - precisa Zeni - ed anche nel caso di Lavarone l’esito dell’incontro è stato positivo. E la presenza del gruppo arrivato dal Veneto “Prima Noi” che è attivo in varie località contro l’accoglienza, ha avuto l’effetto contrario. Nel caso poi di disponibilità di appartamenti in Comuni dove la presenza dei profughi è già consistente, prendiamo contatto con i sindaci per capire se nuovi arrivi possano essere un problema».
Le 34 nigeriane saranno trasferite a Lavarone da Marco. Un primo passo per sollevare la struttura. Lo spera il presidente della Comunità della Vallagarina, Stefano Bisoffi, che commenta: «La nostra comunità si è sempre resa disponibile all’accoglienza, non solo con la struttura di marco, ma anche con appartamenti a Rovereto ed in altri sette Comuni Besenello, Isera, Mori, Nogaredo, Pomarolo, Villalagarina e Volano. Abbiamo sempre accompagnato i richiedenti asilo politico con programmi di integrazione, cercando di non influire su quelli destinati all’edilizia popolare. Concordiamo con l’assessore che ci debba essere un riequilibrio , cercando di far tornare il campo di Marco una struttura di smistamento»