Prof precari chiamati via sms, è scontro tra assessore e sindacati
Di Fiore (Uil) : «È stato deciso tutto troppo in fretta e nasceranno dei contenziosi davanti al Tar» Ma Marta Dalmaso difende la novità: «Sono già stata assegnate 350 cattedre in tempi brevissimi»
TRENTO. Il sistema di sms per l’assegnazione delle cattedre ai professori precari, continua a sollevare polemiche. Da una parte l’assessore all’istruzione Marta Dalmaso che, pur riconoscendo qualche disguido tecnico, difende la bontà del nuovo sistema, dall’altra la Uil Scuola, che stigmatizza gli esiti dell’esperimento come disastrosi e paventa una pioggia di ricorsi al Tar da parte degli insegnanti. Stando ai fatti: come ogni anno i precari hanno presentato domanda di assegnazione di cattedra nei vari istituti ma, invece della telefonata da parte della segreteria per confermare l’assunzione, hanno ricevuto un sms. Sms al quale il docente ha dovuto far seguito, entro ventiquattro ore, con una chiamata alla segreteria dell’istituto mittente, per accettare la cattedra.
Fin qui tutto lineare: il sistema di sms rende molto più celere il meccanismo di assegnazione delle cattedre vacanti perché evita che le segreterie rincorrano telefonicamente i professori. «Siamo consapevoli che ci sia stato qualche problema – ha detto l’assessore Dalmaso – ma ho parlato con i dirigenti scolastici ed erano tutti mediamente soddisfatti: sono state positivamente assegnate circa 350 cattedre in un tempo molto breve e, durante la prossima settimana, arriverà la seconda tranche di sms per assegnarne altre ancora».
Non dello stesso avviso la Uil Scuola, che ha invece evidenziato i difetti pratici del sistema: «Non tutti gli istituti hanno aggiornato le graduatorie e reso visibili sul sito le cattedre vacanti – spiega Di Fiore – e questo ha condizionato le domande presentate dai docenti precari. Inoltre le segreterie sono state inondate di telefonate senza essere state preparate al nuovo meccanismo di assunzione, col risultato che molti professori non sono mai riusciti a prendere la linea e altri hanno continuato a chiamare senza che nessuno rispondesse». Altra questione non da poco è poi che ogni precario, normalmente, dà la propria disponibilità a più istituti. «Con la chiamata telefonica – ha evidenziato l’assessore Dalmaso – il docente poteva, ad esempio, non rispondere alla segreteria dell’istituito che meno gli era congegnale, aspettando di richiamarla nel caso in cui non avesse ricevuto la telefonata da parte di quella che preferiva». Questa prassi allungava i tempi di assunzione, mentre con l’sms il professore è costretto a dare risposta di accettazione della cattedra tempestivamente. Di tutt’altro avviso di Fiore il quale, pur riconoscendo la prassi invalsa tra i professori, ha ricordato come «a norma regolamentare, il docente che abbia accettato una cattedra per qualche mese può legittimamente abbandonarla nel caso in cui gliene venga offerta una annuale. Con il sistema sms questo diventa molto complicato». Per questa ragione e per la difficoltà di contattare le segreterie, ha prospettato la Uil, non è da escludere che il nuovo sistema sms provochi numerosi contenziosi amministrativi e relative spese a carico della Provincia. «E questo perché si è deciso tutto in poche settimane, senza la necessaria sperimentazione – conclude Di Fiore – provocando esiti disastrosi».
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