Primiero, birra artigianale coi soli prodotti della valle

L’esperimento di Nicola Simion e Fabio Simoni in collaborazione con Slow Food I due imprenditori under trenta sono i titolari del birrificio «BioNoc» di Mezzano


di Paolo Silvestri


PRIMIERO. Una passione che s'è trasformata in lavoro. Una produzione casalinga che è diventata artigianato. Con la birra al centro di tutto. Nicola Simion e Fabio Simoni, ventisei anni il primo trenta il secondo, la birra se l'erano iniziata a fare in casa, quasi per gioco, diversi anni fa. Erano stufi dei soliti sapori industriali di fatto quasi uguali tra una birra e l'altra. La birra per i due ragazzi non era ubriacarsi il fine settimana, ma quasi un rito durante il quale immergersi tra profumi e sapori. Ecco quindi che è nata l'idea: perché questa passione non farla diventare un lavoro? E così, a giorni, non appena le ultime autorizzazioni saranno nelle mani dei due giovani, “BioNoc”, il birrificio artigianale delle Dolomiti, potrà iniziare a produrre birra a Mezzano. La prima “made in Primiero”.

«Produrremo circa 400 ettolitri di birra – ci spiega Nicola Simion -. Si tratta di una piccola produzione artigianale che distribuiremo qui in Primiero. Il nostro progetto è di poter utilizzare soltanto prodotti biologici. Per il malto siamo già in stretto contatto con dei produttori che ce lo forniscono, mentre per il luppolo siamo ancora alla fase di individuazione delle coltivazioni biologiche».

Ma la passione ha portato i due giovani a guardare ancora un po' più in là. Hanno dato vita, infatti, ad un progetto nato assieme alla Condotta Slow Food di Primiero che, come spiega ancora Nicola Simion, «per ora si limiterà al poter innaffiare di birra qualche cena tra amici».

«Alcuni ragazzi stanno coltivando dell'orzo per fare il malto nei loro orti - spiega Simion -. Piccole quantità si badi. E lo stesso succede col luppolo. Assieme a Slow Food si è partiti dalla considerazione che in Primiero un tempo la coltivazione del malto era diffusa. Ci siamo detti: perché non riprovarci? Ecco quindi che siamo partiti con questo nuovo esperimento. Realizzeremo con il nostro impianto casalingo, non in azienda quindi, della birra tutta primierotta dalla materia prima alla lavorazione. Per ora si tratta di una produzione minima, un centinaio di litri appena, figlia della passione e nulla più. Sufficiente appunto per qualche cena appena. Che non venderemo quindi. Ma se la cosa funzionerà l'obiettivo che ci siamo posti assieme a Slow Food è di reintrodurre la coltivazione dell'orso per fare il malto in Primiero. Si cercherà qualche agricoltore di professione che possa coltivarla con tecniche biologiche adeguate».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano