Prelievi, nuove regole. E scoppia il caos

A Villa Igea lunghe code, pazienti nervosi e infermieri imbarazzati


Jacopo Tomasi


TRENTO. Un'ora di attesa per un semplice prelievo del sangue, tra utenti allibiti, qualcuno addirittura furente, ed infermieri quasi imbarazzati. Succede, da qualche giorno, al nuovo Punto prelievi aperto a Villa Igea, dove dal primo febbraio è cambiata la procedura per le analisi. Una "rivoluzione" che non piace a nessuno e che sta sollevando moltissime lamentele.

Appena si entra dalla porta d'ingresso un cartello spiega il nuovo sistema. Bisogna subito prendere il biglietto e mettersi in coda (pazientemente) in attesa che arrivi il proprio turno per fare richiesta all'accettazione e pagare subito gli esami che si intendono fare. Dopodiché si può accedere agli ambulatori e sottoporsi al prelievo. La differenza rispetto alla procedura precedente è che il pagamento avviene prima e non dopo gli esami. Questo, però, fa da "tappo" e rallenta l'intero iter, alimentando la fila di persone in attesa. Oltretutto, è in funzione una sola cassa per l'accettazione e questo fa in modo che mentre un utente paga, ce ne siano molti altri in attesa e gli ambulatori restino inspiegabilmente vuoti. Scene che si sono ripetute quasi tutte le mattine nei giorni scorsi a Villa Igea.

Una signora - tra il resto donatrice di sangue - racconta che venerdì ha dovuto aspettare tre quarti d'ora abbondanti per essere accolta in ambulatorio. Ieri, alle 8.30 di mattina, erano in attesa una trentina di persone e la situazione non è migliorata fino alle 9.30. Una signora anziana, arrivata alle 7.55, non è uscita prima delle 9.10. Più di un'ora d'attesa. Molti hanno atteso allibiti, vedendo gli infermieri inoperosi negli ambulatori e una sola cassa in funzione. Qualcuno, spazientito, ha fatto sentire la propria voce, chiedendo come fosse possibile tutta questa lentezza. "Si tratta di una sperimentazione di una nuova procedura di accettazione", ha risposto, piuttosto imbarazzata, un'infermiera.

"Andremo avanti fino a venerdì (10 febbraio, ndr) e poi sarà valutato se continuare con questo sistema oppure tornare a quello precedente". Gli utenti auspicano che l'Azienda sanitaria provinciale decida di fare marcia indietro per evitare attese extra-large al Punto prelievi. Tra le voci critiche c'è anche quella di Elda Tava, presidente dell'associazione prevenzione salute tutela del diabete, che ha ricevuto moltissime segnalazioni da parte di cittadini sul nuovo sistema adottato per i prelievi. "Siamo al ridicolo", sbotta. "Non è possibile che la gente aspetti un'ora per fare un prelievo del sangue. Oltretutto, si tratta spesso di persone anziane, alle quali non fa certo bene aspettare così a lungo. Come ai diabetici".













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