Precari della scuola, non servirà concorso

Rossi pronto a imitare la norma di Bolzano. Piano per la sicurezza degli istituti. E incentivi all’alternanza scuola-lavoro


di Chiara Bert


TRENTO. È quello che centinaia di docenti precari della scuola trentina chiedevano e aspettavano da anni: la possibilità di accedere a un posto di ruolo senza dover superare un concorso, tenendo conto dei percorsi di specializzazione e abilitazione che hanno già sostenuto e dopo anni di insegnamento. Ieri il presidente della Provincia (e assessore all’istruzione) Ugo Rossi ha annunciato che la prossima manovra finanziaria conterrà anche una norma sulla falsariga di quella che la Provincia di Bolzano approvò nel 2016 in occasione della riforma della Buona scuola: l’inserimento nelle graduatorie provinciali, in seconda fascia, di tutti i docenti abilitati (Tsa e Pas) con almeno 36 mesi di servizio prestati in provincia, graduatorie da cui pescare anziché assumere insegnanti per concorso. Una via che la Provincia di Trento aveva respinto, scegliendo di allinearsi alla riforma nazionale di Renzi: nella scuola si entra per concorso (per titoli ed esami), eccetto chi è nelle graduatorie provinciali con l’abilitazione alla Sis. Ora il cambio di rotta. «Con il governo - ha ricordato ieri il presidente- abbiamo in corso un’interlocuzione su una norma di attuazione che prevede dei concorsi riservati per i docenti precari che hanno alle spalle anni di insegnamento nelle scuole trentine. Ma visti i pochi mesi ancora a disposizione della legislatura è pressoché impossibile arrivare all’approvazione della norma». Ecco allora la scelta di agire con una norma provinciale «che valorizzi i precari, una norma su cui lavoreremo con i sindacati», ha spiegato Rossi. All’origine della decisione anche il cambio impresso dalla nuova ministra dell’istruzione, Valeria Fedeli, che lo scorso aprile in un decreto attuativo della Buona scuola ha stabilito il principio dei concorsi «light» per gli abilitati con un’unica prova orale senza punteggio minimo. L’aria insomma è cambiata rispetto alla linea dell’ex ministra Giannini.

Piano sicurezza. Sempre a proposito di scuola, alla luce anche del crollo al Pertini, Rossi ha annunciato che a bilancio ci saranno le risorse per i Comuni per un piano di monitoraggio della sicurezza delle scuole (sismicità, staticità) per poi impostare un piano di interventi.













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