Picchia e violenta disabile psichica Tunisino a processo
Teatro dei fatti le ex caserme Pezzoli, dove la donna si era rifugiata. Le è anche stata data droga in cambio di sesso
TRENTO. Percossa e costretta ad avere rapporti sessuali con la minaccia di cacciarla delle ex caserme Pezzoli, dove la giovane donna, 31 anni, aveva trovato riparo per trascorrere la notte. E' uno degli innumerevoli odiosi casi di violenza sulle donne di cui parlano le cronache quello per il quale è imputato A.W., tunisino di 35 anni senza fissa dimora. Con l'aggravante che la vittima è affetta da un deficit intellettivo e cognitivo diagnosticato, tanto da necessitare di un amministratore di sostegno. Non solo: il nordafricano è accusato di avere indotto la giovane a consumare sostanze stupefacenti che lui stesso le aveva procurato e in un'occasione di averne ceduta una dose in cambio di prestazioni sessuali.
Il caso è approdato ieri nell'aula dibattimentale del tribunale di Trento. L'imputato risulta trattenuto presso il centro di identificazione ed espulsione di Bologna, ed è noto in città per essersi reso protagonista di altri episodi criminosi.
I fatti che gli vengono contestati ora risalgono tutti alla notte fra il 5 e il 6 marzo 2011. Secondo l'accusa il tunisino, che solitamente percuoteva sul viso e sul corpo la donna, in quella circostanza aveva costretto la stessa a seguirlo afferrandola con forza per un braccio, trattenendola e poi gettandola su un materasso dove l'aveva schiaffeggiata ripetutamente. Lì si era consumata la violenza, con la costrizione a subire atti sessuali completi, dietro la minaccia di allontanare la vittima dal suo rifugio occasionale alle ex caserme.
Una notte terribile per la giovane, che poi era stata indotta a consumare droga e aveva ricevuto una dose di eroina, detenuta illecitamente dal nordafricano, in cambio di sesso.
Il tunisino infine, con l'aiuto di un altro nordafricano, l'aveva colpita al viso e al corpo per costringerla ad allontanarsi da altri uomini e ad appartarsi con l'imputato.
Il mese dopo lo stesso A.W. era stato condannato a 6 mesi e 10 giorni di reclusione (con sospensione della pena) per avere partecipato ad una furibonda rissa in piazza Dante, in cui aveva estratto un coltello e colpito ad una coscia e ad un avambraccio un giovane polacco. Nel 2010 invece era stato bloccato dai carabinieri allertati da un connazionale che aveva denunciato di essere stato appena derubato in via Pozzo. Il nordafricano era risultato inoltre colpito da un decreto di espulsione ed era stato arrestato anche per violazione della legge sull'immigrazione.©RIPRODUZIONE RISERVATA